Germania, muore il poliziotto accoltellato durante corteo anti-islamico. Arrestato un uomo di origini afgane

Il poliziotto che aveva provato a bloccare l’aggressore di Mennheim è deceduto nella notte

Venerdì 31 maggio nel pomeriggio un uomo ha accoltellato diverse persone, tra cui un poliziotto, durante un corteo a Mannheim nato, secondo gli organizzatori, per “informare il pubblico sui pericoli posti dalla “crescente diffusione e influenza dell’Islam politico”. Il poliziotto, 29 anni, colpito più volte alla testa, è morto domenica dopo quasi due giorni di coma. Le ferocissime aggressioni sono state riprese da diverse videocamere. Il presunto omicida è un 25enne immigrato di origini afgane residente a Heppenheim (Assia) ora in ospedale dopo esser stato vittima di colpi d’arma da fuoco da parte dei poliziotti intervenuti durante l’aggressione.

Al momento non sono stati rivelate le ragioni che avrebbero mosso l’aggressore.

Diversi colleghi del poliziotto deceduto si sono recati domenica sera sul luogo dell’attentato per porgere un commovente omaggio.

Lo stato di salute dei feriti nell’agguato di Mannheim

I feriti sono cinque uomini di 25, 36, 42, 54 anni e 59 anni. L’uomo di 54 anni è stato in fin di vita, ma ora è fuori pericolo. Il 59enne è Michael Stürzenberger, popolare attivista anti-islamizzazione, tra le figure di riferimento del gruppo che ha organizzato la manifestazione.

Il cancelliere Olaf Scholz ha scritto due tweet: “Sono profondamente addolorato che il coraggioso agente di polizia sia morto a causa delle gravi ferite riportate dopo il terribile attentato di Mannheim. Il suo impegno per la sicurezza di tutti noi merita il massimo riconoscimento. In queste ore amare, i miei pensieri vanno alla sua famiglia e a tutti coloro che piangono la sua perdita”.

Il ministro degli Interni dell’Assia Roman Poseck (CDU) ha dichiarato: “Gli agenti di polizia dell’Assia e io personalmente siamo profondamente tristi. I nostri pensieri vanno alla famiglia del collega del Baden-Württemberg e a tutti coloro che gli sono vicini. Gli è stata tolta la vita perché ha difeso gli altri e il nostro Stato costituzionale.”

Nota bene: come Berlino Magazine abbiamo deciso di scrivere, già dal titolo, la nazionalità dell’aggressore perché ha un peso nella lettura della notizia. Non crediamo nei cortei anti-islam e in nessuna manifestazione che possa supportare idee razziste, ma crediamo in un giornalismo che non si auto-censura, ma comunica le notizie, qualunque queste siano, lasciando al lettore la possibilità di leggerle e valutarle da solo.

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