La curatrice Luisa Catucci dà il via al nuovo inizio della sua galleria a Berlino Mitte
Luisa Catucci Gallery si trasferisce a Berlino Mitte da Neukölln: ecco il nuovo capitolo della curatrice
“It’s a new dawn, It’s a new day, It’s a new life for me, ooh, and I’m feeling good” con le parole di Nina Simone, la curatrice Luisa Catucci intitola la mostra d’apertura e comunica cosa vuole: un nuovo inizio. Dalle 18 di oggi 23 febbraio, a Brunnenstr 170 di Berlino Mitte apre la nuova sede della Luisa Catucci Gallery LCG, in un ampio spazio su due piani e con otto locali. Un nuovo capitolo aspetta anche alla vecchia sede nello Schillerkiez -Neukölln che per quindici anni ha ospitato la LCG: dal 12 aprile 2024 si trasforma nel LC ART LAB. Diventerà un centro per residenze artistiche, dedicato ai talenti emergenti, con mostre e dibattiti. La mostra di apertura della galleria si chiama IT’S A NEW DAWN, IT’S A NEW DAY e presenta le opere sulla relazione filosofica tra umanità, luce e cielo di Julia Benz e di Matteo Montani. Nella Luisa Catucci Gallery vengono esposte per sei settimane opere dell’arte contemporanea su topic percettivi, psicologici, sociali ed esistenziali. Con questo sistema di mostre a rotazione, la galleria permette una promozione dell’arte a livello internazionale.
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Luisa Catucci e la sua passione per la curatela di mostre
Luisa Catucci è una creativa e curatrice italiana che dal 2004 vive a Berlino, città in cui ha capito e coltivato la passione per la curatela di mostre. Ha iniziato a lavorare sperimentando in spazi temporanei, luoghi alternativi e club a cui attribuire nuovi significati artistici. Dal 2009 entra nel panorama artistico contemporaneo di Berlino dando vita a “Cell63 artplatform”, uno spazio creativo per artisti a cui permetteva di esporre nello Schillerkiez di Neukölln. Dal 2017 questo spazio di lavoro creativo diventa l’attuale Luisa Catucci Gallery LCG, in cui gli artisti vengono messi sul primo mercato e promossi nella scena artistica internazionale. Il valore artistico della galleria viene riconosciuto da artisti e galleria internazionali con cui Luisa collabora. La curatrice sottolinea il suo interesse nel dialogo, nell’esplorazione e nel “mettere in discussione l’essenza del nostro tempo presentando artisti di diverse generazioni, nazionalità e background culturali che sviluppano la loro ricerca artistica intorno alla comprensione e l’espressione della complessità esistenziale”.
Come l’arte è stata usata da Catucci per dare nuovi significati agli spazi di Neukölln
Molto importante è stato il lavoro svolto con “Cell63 artplatform”, a Neukölln, con cui Luisa Catucci è riuscita rendere lo Schillerkiez un riferimento culturale. Il quartiere fino a poco tempo fa non era ritenuto accogliente, ma la curatrice ha costruito uno spazio dedicato alla creatività e agli artisti grazie a workshop, conferenze, mostre e festival internazionale di performance. Ha permesso all’arte e alla creatività di appropriarsi di uno spazio ritenuto non ospitale nell’immaginario berlinese, ma che in realtà è dinamico e alternativo. Con il trasferimento della sede della Luisa Catucci Gallery in zona Mitte, la vecchia sede non cesserà il proprio lavoro, ma diventerà dal 12 aprile 2024 LC ART LAB, un laboratorio artistico di riferimento per i talenti emergenti e anche con residenze disponibili.
Muoversi all’interno delle gallerie di Berlino, Catucci si distingue
Con più di 300 gallerie d’arte registrate, per i creativi che vogliono entrare nel mondo delle gallerie a Berlino bisogna saper distinguersi. Questo Luisa Catucci lo ha fatto bene, conquistandosi anche il Premio Mannozzi 2023 per personalità artistica che più si è distinta nell’ultimo anno. La Luisa Catucci Gallery è infatti l’unica galleria fondata e gestita da una donna italiana a Berino. La capitale tedesca negli ultimi decenni ha accolto artisti e creativi alternativi, però ha una realtà complessa per le gallerie. “Per di più Berlino ha una realtà molto particolare rispetto ad altre capitali perché ci sono tanti artisti e tante gallerie ma non così tanti collezionisti, per cui è un mercato particolarmente duro e combattivo” racconta infatti a Berlino Magazine in un’intervista.
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