La cometa Tsuchinshan-Atlas sul Brandeburgo

La cometa Tsuchinshan-Atlas sul Brandeburgo solca i cieli dal 10 al 20 Ottobre e la forte luminosità renderà la cometa visibile a occhio nudo

La cometa ha raggiunto il picco di luminosità gli scorsi giorni, ma il meteo non ne ha favorito la visibilità, con le nubi che hanno riempito i cieli. È la più luminosa degli ultimi decenni e avvistarla è un’occasione unica: non sarà infatti visibile per altri 80 mila anni e proprio per tale unicità viene già definita la cometa del secolo. Tra il 12 e 14 Ottobre, subito dopo il tramonto, la cometa era distinguibile dagli altri corpi celesti. Tante foto in questi giorni l’hanno ritratta, provenienti per lo più dalla Lusazia, dall’Oder-Spree e anche dal Prignitz. Dal 15 Ottobre sta lentamente svanendo, con gli astronomi che stimano il 20 Ottobre come ultima data per vederla, questa volta facendo uso di un telescopio.

La sera del 17 Ottobre una superluna accompagnerà la lunga coda della cometa, permettendo ai cieli di incorniciare un’occorrenza celeste spettacolare, sperando che il cielo sia libero. Il consiglio è quello di guardare verso l’orizzonte occidentale, ma tale disposizione della cometa rende particolarmente difficile avvistarla nelle grandi città come Berlino, dove ostacoli visivi quali i palazzi potrebbero ostruirne la visione. Nelle zone più buie – lontane dalle città e dall’inquinamento luminoso – sarà più semplice avvistare la cometa, nonostante le condizioni rendano sempre più difficile riuscire a vederla a occhio nudo. Tra i luoghi più consigliati vi sono parchi, montagne e campi. Alcune indicazioni permettono di rendere più semplice individuare il punto di luce nel cielo. Ingenieur.de consiglia di prendere Venere come punto di riferimento, dato che occuperà una stessa sezione del cielo. Allungando un braccio verso il cielo, la cometa sarà avvistabile a due pugni di distanza da Venere, sulla destra. Per chi volesse ritrarla in foto, il consiglio è quello di sfruttare la lunga esposizione per riuscire a catturare tutta la luce possibile proveniente dalla cometa, prendendo anche la lunga scia.

Avvistamenti nel resto del mondo

Il resto del mondo è in grado di avvistarla a occhio nudo già dal 27 Settembre, con tanti astronomi che l’hanno catturata in foto dagli stati più disparati della terra; Stati Uniti, Italia, Macedonia del Nord: il Guardian riporta alcune delle foto più strabilianti dagli avvistamenti. Nelle prime settimane la sua visibilità era esclusiva per chi vive nell’emisfero australe, ma dal 9 Ottobre ciò è stato possibile anche per l’emisfero settentrionale.

Tra gli esperti vi era il timore che la cometa potesse rompersi proprio nel momento di massima vicinanza al Sole, ma Settembre ci ha mostrato invece la sopravvivenza della stessa, che ha solcato i nostri cieli nel mese attuale. Anche le eruzioni solari, che hanno reso possibili la recente aurora boreale nel Brandeburgo, minacciavano la stabilità della cometa. Il recente periodo si attesta quindi come uno dei migliori in fatto di fenomeni astrali, con il Brandeburgo che si è distinto come grande protagonista geografico di tali rarità. Oltre a noi, anche gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale hanno avvistato la cometa, privi della difficoltà data dal meteo.

La Cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan–ATLAS)

La cometa prende il nome dall’osservatorio cinese Tsuchinshan e dal programma di ricerca sudafricano Atlas, la quale scoperta risale a Gennaio 2023. Viene considerata la cometa del secolo nonostante sia stata recentemente scoperta, grazie alla sua incredibile luminosità. Tsuchinshan-Atlas semplifica il suo nome scientifico ben più complesso: C/2023 A3. Tale cripticità si rifà alle caratteristiche della cometa stessa: si tratta della terza cometa non periodica, scoperta nelle prime due settimane di Gennaio 2023. La sua scoperta è da attribuire all’Osservatorio della Montagna Purpurea, in Cina.

La scoperta della cometa racconta anche l’incertezza che ruota attorno a questi fenomeni: a qualche settimana dalla scoperta gli astronomi la cancellano dalle liste, considerandola come persa. Successivamente – e questo di fatto lega l’osservatorio cinese al programma Atlas – in Sudafrica viene scoperta una nuova cometa che verrà poi identificata come la precedente. Fondendo Tsuchinshan e Atlas, i due enti danno così il nome alla cometa.

La lunga coda colpisce particolarmente nell’allungarsi dal punto di luce stesso, coi suoi 29 mila chilometri di estensione. La testa, del diametro di 209 mila chilometri, è una sfera ghiacciata che il calore del sole scioglie lentamente. È infatti la vicinanza alla nostra grande stella a causare la lunga scia data dallo scioglimento della testa. Il gas fosforescente gioca un ruolo cruciale nella scia, assieme alla polvere illuminata dal Sole. La sua nascita avviene in concomitanza con il nostro sistema solare, circa 4,5 miliardi di anni fa, dalla Nube di Oort. Si pensa che la cometa Tsuchinshan-Atlas provenga da una delle prime comete della Nube, presumibilmente dalla parte più esterna del sistema solare. Nonostante le stime di rivederla tra 80 mila anni, l’attrazione gravitazionale a cui è sottoposta dal Sole è talmente debole che la cometa potrebbe lasciare definitivamente il sistema solare.

Avvistata da Settembre, visibile fino a fine Ottobre

L’evento si è distribuito nel tempo, coi primi avvistamenti che risalgono a fine Settembre, nel giorno di massima vicinanza al Sole. Come detto, l’emisfero australe vi ha avuto accesso anticipatamente, ma Ottobre è diventato ben presto il mese degli avvistamenti in Europa e negli USA. Tra il 12 e il 13 Ottobre il picco di luminosità segue l’avvicinamento della cometa a 70 milioni di chilometri dalla Terra. Il fatto che l’evento sia capitato proprio in questi giorni dipende da vari fattori. Affinché una cometa sia visibile a occhio nudo sono necessarie tre componenti essenziali: la cometa deve essere sufficientemente vicina al Sole, ma anche alla Terra. Inoltre, la sua traiettoria deve essere tale da far sì che dopo il tramonto la cometa venga illuminata dal Sole in una posizione accessibile all’occhio umano.

Questa evenienza risulta per tanto rara proprio nel far combaciare tali caratteristiche a un corpo celeste di notevole importanza. La data del 17 Ottobre porta con sé un’ulteriore rarità: quella di far coincidere la cometa con una superluna. Il nostro grande satellite luminoso riempirà infatti il cielo raggiungendo al nostro occhio notabili dimensioni. Questa “illusione lunare” avviene a causa dell’avvicinamento a 350 mila chilometri circa dalla Terra. Per dare un senso al numero, basti pensare al fatto che la Luna può avere una distanza di oltre 400 mila chilometri dal nostro pianeta. Il momento più adatto per assistere ai due corpi celesti sul Brandeburgo è a circa tre quarti d’ora dal tramonto.

Osservarla al Planetarium

Nel Brandeburgo vari enti si portano avanti per avvicinare il pubblico al mondo degli astri. Lo Zeiss-Großplanetarium invita ad assistere alla cometa attraverso i propri binocoli. Il 19 Ottobre si terrà infatti la “Lange Nicht Der Astronomie” (la Lunga Notte dell’Astronomia). La data accompagna la lenta sparizione della cometa dai nostri cieli, ma con un po’ di fortuna sarà ancora possibile avvistarla.

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Immagine di copertina: Screenshot Youtube