Germania, il 23 febbraio le prossime elezioni

La Germania si prepara per le elezioni del 23 febbraio, tra tensioni politiche ed economiche

La Germania si avvia verso elezioni anticipate, fissate per il 23 febbraio 2025, dopo il crollo del governo “semaforo” guidato dal cancelliere Olaf Scholz. La crisi politica, scaturita da profondi disaccordi interni alla coalizione, ha portato a un compromesso tra le forze parlamentari per stabilire la data del voto. Tuttavia, questa situazione di instabilità lascia in sospeso dossier fondamentali, come l’approvazione del bilancio federale per il 2025 e la gestione dell’ascesa di forze politiche estremiste che potrebbero raggiungere risultati senza precedenti.

Grafico generato con AI

E’ evidente il declino significativo dei consensi per i partiti della coalizione “semaforo” tra le elezioni del 2021 e quelle del 2024. La SPD, pur rimanendo il partito di riferimento della coalizione, ha subito una perdita di oltre 10 punti percentuali, passando dal 25,7% al 15%. I Verdi hanno visto un calo simile, scendendo dal 14,8% al 10%, mentre l’FDP ha registrato una drastica flessione, passando dall’11,5% a un preoccupante 4%, rischiando di non superare la soglia di sbarramento.

Questi dati non solo riflettono la crescente disillusione degli elettori verso i partiti tradizionali, ma confermano anche il terreno fertile per l’ascesa delle forze politiche estremiste, che potrebbero ridefinire l’equilibrio politico tedesco nelle elezioni anticipate del 2025.

Crisi di governo e percorso verso le elezioni

La crisi è esplosa con il licenziamento del ministro delle Finanze, Christian Lindner, leader del Partito Liberale Democratico (FDP), da parte di Scholz. Questo evento ha segnato la fine della coalizione “semaforo” composta da SPD, Verdi e FDP, lasciando il governo in minoranza. Per stabilizzare la situazione, è stato concordato di tenere una mozione di fiducia il 16 dicembre, che, se persa, porterà allo scioglimento del Bundestag e alle elezioni anticipate.

Un solo precedente storico

In Germania esiste un solo precedente di caduta di governo, avvenuto nel 1982 con la fine del mandato del cancelliere Helmut Schmidt. Il cancelliere, leader del Partito Socialdemocratico (SPD), perse la maggioranza parlamentare a causa di una spaccatura nella sua coalizione con i Liberali Democratici (FDP). Il punto di rottura fu determinato da divergenze sulle politiche economiche e di difesa, con particolare riguardo alla gestione della crisi economica e alle questioni legate agli armamenti NATO. In seguito al voto di sfiducia costruttiva del Bundestag, Schmidt fu sostituito da Helmut Kohl, leader dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU). Questo evento segnò un importante cambiamento politico, portando alla nascita di una coalizione CDU-FDP che avrebbe governato la Germania per oltre un decennio, influenzando profondamente le politiche nazionali ed europee. Rappresentò inoltre un cambiamento epocale nella leadership del Paese e costituisce un precedente storico importante, soprattutto alla luce delle attuali vicende politiche affrontate dal cancelliere Scholz.

Sfide economiche e incertezza sul bilancio 2025

L’instabilità politica coincide con una fase economica delicata per la Germania. L’inflazione persistente, le conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina e la crescente competizione globale, in particolare dalla Cina, hanno indebolito l’economia tedesca. L’indice di fiducia degli investitori dell’Istituto ZEW è sceso a 7,4 punti a novembre, rispetto ai 13,1 di ottobre, indicando un crescente pessimismo.

In questo contesto, l’approvazione del bilancio federale per il 2025 è in bilico. Il ministro delle Finanze ad interim, Joerg Kukies, ha dichiarato che, data la situazione attuale, non è realistico aspettarsi l’approvazione del bilancio entro dicembre. Ciò potrebbe comportare l’adozione di un bilancio provvisorio, limitando la capacità del governo di finanziare nuovi progetti o aumentare la spesa pubblica.

Ascesa delle forze politiche estremiste

Le prossime elezioni potrebbero segnare un cambiamento significativo nel panorama politico tedesco. I partiti di estrema destra e sinistra stanno guadagnando terreno, approfittando del malcontento popolare. L’Alternative für Deutschland (AfD), partito di estrema destra, ha ottenuto risultati storici nelle recenti elezioni regionali, superando il 30% dei voti in Turingia e Sassonia.

Parallelamente, l’Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW), formazione di estrema sinistra fondata dall’ex esponente di Die Linke, ha registrato una crescita significativa, ottenendo circa il 6% dei voti nelle ultime elezioni europee.

Questi sviluppi indicano una crescente polarizzazione dell’elettorato tedesco, con i partiti tradizionali che perdono terreno a favore di forze più radicali.

Implicazioni per la politica interna ed estera

L’ascesa di AfD e BSW potrebbe complicare la formazione di future coalizioni di governo, rendendo più difficile raggiungere maggioranze stabili. Inoltre, la presenza di forze euroscettiche e nazionaliste potrebbe influenzare la posizione della Germania in ambito europeo, soprattutto in un momento in cui l’Unione Europea affronta sfide come la gestione delle migrazioni e le tensioni geopolitiche.

La Germania si trova a un bivio cruciale. Le elezioni anticipate del 23 febbraio rappresentano un’opportunità per ristabilire la stabilità politica, ma anche un rischio di ulteriore frammentazione. La capacità dei partiti tradizionali di affrontare le preoccupazioni economiche e sociali degli elettori sarà determinante per il futuro del paese. Nel frattempo, l’incertezza sul bilancio ’25 e l’ascesa delle forze estremiste richiedono una risposta politica ponderata e tempestiva. Secondo recenti sondaggi, la CDU è in testa nelle preferenze degli elettori, e il suo leader, Friedrich Merz, è considerato il favorito per assumere la carica di cancelliere. La sua eventuale elezione potrebbe segnare un cambiamento significativo nella direzione politica della Germania.

Leggi anche: La Germania pronta ad accelerare la crescita del salario minimo ed arrivare presto a 15€ l’ora

Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 212 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni

Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su FacebookInstagram e Twitter