Germania, chi vorrà donare i propri organi ora si può registrare online
Germania, al via le registrazioni online per chi vorrà donare i propri organi dopo la morte a partire da lunedì 18 marzo 2024
Da lunedì 18 marzo 2024, in Germania ogni cittadino dai 16 anni in su può depositare per iscritto, all’interno di un registro online, la propria volontà di donare organi dopo la morte. L’obiettivo è quello di rendere possibili più trapianti e rendere più chiaro il pensiero delle persone in merito alla donazione di organi. Lo scopo è quello di incoraggiare le persone a registrare facilmente la loro disponibilità a donare organi. Una volta depositata, la decisione può essere modificata o revocata in qualsiasi momento.
Il nuovo registro
Prima del nuovo registro, c’era la possibilità di definire la propria volontà in merito alla donazione degli organi solo su carta o su una tessera di donatori. Questi metodi ci sono ancora oggi ma il ministro della Sanità tedesco, Karl Lauterbach, ha messo in guardia dal rischio che tali documenti possano andar persi, senza essere più ritrovati. Il nuovo registro online, al contrario, dovrebbe essere sempre disponibile. L’obiettivo non solo è quello di fornire delle indicazioni precise e dirette sull’eventuale disponibilità del paziente a donare, ma secondo quanto detto dal ministro Lauterbach, “dovrebbe sollevare i parenti dal prendere una decisione difficile in casi di emergenza”. Il registro è stato introdotto come parte di una legge approvata dal Bundestag, la camera bassa del parlamento tedesco.
Nascono le prime critiche
La Fondazione tedesca per la protezione dei pazienti critica l’accesso al registro perchè troppo complicato. Secondo il membro del consiglio di fondazione Eugene Brysch, anche i cittadini più anziani senza conoscenza di internet dovrebbero avere facile accesso al portale, invece non è così. Il progetto originario prevedeva l’istituzione di uffici dove potersi recare per un facile accesso ma ciò non è riuscito. Anche la direttrice della regione Nord-Est Sandra Loder sembrerebbe contraria in quanto “le esperienze con i registri volontari online in altri Paesi non sono incoraggianti”. Chi ha mosso queste critiche sembrerebbe proporre la “soluzione di contraddizione”: ogni persona sarebbe un potenziale donatore dopo la morte a meno che non ci sia un’opposizione da parte della persona stessa o della sua famiglia.
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