Fuori Berlino ci sono più asili che bambini
Potsdam: dalla carenza di posti negli asili nido ad un eccesso di strutture per l’infanzia. Si diffonde l’ipotesi di convertire alcune di queste strutture in centri per famiglie
Per la prima volta da diversi anni, nella capitale del Brandeburgo i kita (da kindertagesstätte, asilo nido) superano il numero di richieste. Circa un quarto degli asili nido non raggiunge l’80% di occupazione, nonostante il Consigliere Walid Hafezi sostenga non ci sia ancora da preoccuparsi. Secondo quest’ultimo, l’attuale situazione potrebbe addirittura trasformarsi in un’opportunità di sviluppo attraverso la conversione di alcune strutture per l’infanzia in centri per famiglie. L’obiettivo principale sarebbe quello di investire sulla qualità dell’educazione e sull’innovazione pedagogica, nonché sulla promozione dei nuovi centri come punto di incontro e di contatto soprattutto per le famiglie a basso reddito.
A Potsdam aumenta il numero dei posti vacanti negli asili nido
Con l’entrata in vigore della legge sull’assistenza all’infanzia nel 2013, in Germania è stata introdotta una legislazione mirata a garantire l’accesso universale all’asilo per i bambini dai tre anni in su. xCiò significa che, più semplicemente di quanto accade in Italia, l’istruzione prescolare è accessibile a tutti i bambini, indipendentemente dalle risorse finanziarie della famiglia. A differenza di quanto accade nella vicina Berlino, dove l’offerta potrebbe non essere stata in grado di tenere il passo con la domanda crescente, a Potsdam ci sarebbero più asili nido che bambini. Qui, infatti, vi sono circa 21.500 posti distribuiti tra 120 asili nido, scuole materne e doposcuola. Al settembre del 2023 un quarto di queste strutture risultava occupato per meno dell’80%, con asili nido che presentavano il 21% di posti liberi.
Il numero di richieste potrebbe ulteriormente diminuire in vista del calo del tasso di natalità che preoccupa lo Stato a partire dal 2018, con una diminuzione da un massimo di 11,5 nel 2016 a 8,8 nel 2022. Secondo Walid Hafezi, Consigliere per l’Istruzione, la Cultura e la Gioventù, bisognerebbe comunque operare una distinzione tra aree periferiche e centro città, dove la richiesta sembrerebbe ancora alta. In particolare, nel 2024 è prevista una carenza di posti negli asili nido per Kirchsteigfeld e Babelsberg-Nord. Di contro, si prevede un eccesso di offerta a Krampnitz, Groß Glienicke, Stern, Waldstadt II, Schlaatz e nelle periferie di Nauen e Berlino.
Si diffonde la proposta di convertire le strutture per l’infanzia in centri per famiglie
Tra i vantaggi della diminuzione delle presenze negli asili è stata evidenziata non solo la possibilità di concentrarsi maggiormente sui singoli bambini, ma anche quella di investire su nuovi metodi pedagogici. Ad ogni modo, la proposta più diffusa è quella di trasformare alcuni asili nido in centri dove le famiglie possano riunirsi, entrare in contatto, ricevere sostegno. In un ambiente reso sempre più dinamico ed eterogeneo dall’alto livello di migrazione, la creazione di questi centri risulta la strada migliore da percorrere. Un esempio in tal senso è l’asilo nido Silberahorn di Drewitz, che possiede 236 posti di cui solo 178 risultano realmente occupati. Come evidenziato dalla direttrice Sabine Walkhoff-Reichel, in questa struttura il numero di lingue parlate arriva addirittura a 24. I centri per le famiglie, dunque, risulterebbero necessari all’integrazione di famiglie con un retroterra culturale e linguistico diverso da quello tedesco.
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