Ferdinando Fiore Ice Trade Agency Berlino

Fiore, direttore ICE Berlino: «Crisi tedesca? Piccole e medie imprese italiane ben equipaggiate»

A tu per tu con Ferdinando Fiore, direttore della sede berlinese dell’ICE, Italian Trade Agency

“L’economia tedesca si trova in una fase di stagnazione con notevoli risvolti sul commercio con l’Italia. La nostra sfida primaria è di aumentare la quota di export italiano in Germania, fornendo supporto operativo soprattutto alle piccole e medie imprese italiane, e di attrarre investitori tedeschi in Italia”. Parole di Ferdinando Fiore, che da fine gennaio 2024 è direttore della sede berlinese dell‘ICE Agenzia (Italian Trade Agency).

Nato a L’Aquila, Fiore ha conseguito la laurea in Scienze Politiche presso l’Università L.U.I.S.S. e successivamente la laurea in Geografia presso l’Università La Sapienza di Roma. “Sono entrato a far parte dell’ICE (allora si chiamava Istituto nazionale per il Commercio Estero) nel 1992 e finora avevo rivestito il ruolo di Direttore degli uffici ICE in Giordania, con competenza su Cisgiordania e Gaza, Egitto ad interim, Emirati Arabi Uniti, con competenza su Bahrain, Oman e Qatar. “Mi considero una persona aperta e abituata alla diversità culturale e ai modi di pensare, avendo ricoperto ruoli in diverse parti del mondo e grazie anche alla conoscenza di diverse lingue. Parlare arabo, portoghese, inglese, francese e tedesco mi ha permesso di poter apprezzare i vari contesti culturali, sociali ed economici in cui ho vissuto. Sul piano professionale, sono una persona ligia alle regole e al contempo aperta al dialogo ed alle proposte di cambiamento. Rispetto molto l’impegno dei miei colleghi in Ufficio e apprezzo suggerimenti per migliorare le procedure e la qualità del lavoro”.

Quali sono gli obiettivi principali dell’ICE in Germania e quali sfide specifiche sta affrontando nel contesto economico e commerciale attuale?

La Germania è il nostro primo partner commerciale, oltre che il mercato più rilevante a livello europeo. L’ufficio di Berlino offre alle aziende italiane servizi di informazione e di primo orientamento sul mercato tedesco, nonché assistenza per impostare strategie di penetrazione e individuare potenziali interlocutori con cui instaurare rapporti di collaborazione commerciale.

Sul piano promozionale, la Germania è un mercato fieristico molto importante e nel 2024 il nostro ufficio ha organizzato circa 80 eventi, tra cui l’organizzazione di padiglioni nazionali a circa 20 fiere settoriali al fine di consolidare la presenza italiana e facilitare l’ulteriore penetrazione del mercato da parte delle aziende italiane.  Nell’ambito della sua attività promozionale, l’Ufficio di Berlino organizza inoltre incoming di delegazioni estere (buyer e giornalisti) alle principali fiere settoriali in Italia.

Al fine di facilitare ed attrarre investitori tedeschi in Italia, è stato istituito a Berlino un Desk Attrazione Investimenti Esteri che, in collaborazione con l’Ufficio Attrazione Investimenti Esteri della Sede di Roma, costituisce un punto di riferimento per gli operatori locali interessati a investire in Italia, e ne favorisce l’insediamento e lo sviluppo sul territorio italiano.

Ferdinando Fiore Ice Trade Agency Berlino

Ferdinando Fiore Ice Trade Agency Berlino

In quali settori ritiene che l’Italia possa avere maggiori opportunità di crescita nel mercato tedesco, e quali sono invece i settori in cui le aziende italiane corrono i maggiori rischi?

I maggiori settori di export italiano verso la Germania sono quelli dell’automotive, macchinari, prodotti elettronici, metalli e prodotti di metallo e chimico-farmaceutica. Al contempo, si tratta di settori che al momento presentano anche un rischio maggiore, data la particolare crisi in cui versa in Germania e i suoi riflessi negativi sulla rispettiva fornitura e subfornitura italiana. Settori ad alta potenzialità rimangono l’agroalimentare e vini, l’ortofrutticolo e beni di consumo in generale, in particolare abbigliamento e arredamento, dove la richiesta di prodotti italiani è legata all’apprezzamento consolidato della qualità del marchio Made in Italy.

Come descriverebbe la presenza delle aziende italiane in Germania in questo preciso momento? Ha notato dei cambiamenti recenti nella loro strategia o nel loro approccio al mercato tedesco?

La presenza commerciale italiana è ben affermata nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, nei servizi alle imprese e nel settore manifatturiero, beni di consumo, tecnologie e macchinari. Le piccole e medie imprese italiane sono ben equipaggiate ad affrontare questo momento di crisi economica in Germania grazie alla loro resilienza, che è anche la caratteristica specifica del sistema produttivo italiano.

Le aziende italiane posseggono la capacità di resistere, sanno adattarsi ai cambiamenti congiunturali, ed è quello che attualmente è necessario sul mercato tedesco. La conferma ci viene anche dalla partecipazione collettiva alle fiere organizzate da ICE Agenzia, che hanno mostrato un aumento sia del numero di aziende italiane partecipanti che di servizi loro erogati dall’Ufficio di Berlino.

In che modo le attuali previsioni di recessione in Germania potrebbero impattare i settori dell’industria italiana che esportano verso questo paese?

Essendo la Germania il primo partner commerciale dell’Italia, la stagnazione tedesca e quindi la conseguente diminuzione nella domanda di import e di investimenti, potrebbe avere riflessi negativi sull’industria italiana.

La crisi nella produzione industriale e manifatturiera tedesca potrebbe portare a un calo di richiesta di macchinari e di prodotti della metallurgia, che, con la subfornitura industriale e le lavorazioni meccaniche, costituiscono uno dei pilastri dell’export industriale italiano verso la Germania. Come già accennato, la crisi tedesca del settore automotive si riverbera sull’economia italiana con una perdita di competitività della subfornitura nazionale.

Esistono ambiti del mercato tedesco in cui ritiene che le aziende italiane potrebbero aumentare la loro presenza, ma dove al momento non vi è sufficiente interesse o propensione al rischio?

Ci troviamo in un momento storico che presenta diverse transizioni da affrontare e che richiedono beni e servizi innovativi, e quindi la disponibilità da parte delle imprese ad affrontare il relativo margine di rischio in una fase economica incerta. Tra questi settori possiamo annoverare il settore dell’aerospazio, delle start up, dell’automazione industriale, delle tecnologie innovative nel settore automobilistico e per la transizione energetica.

Un esempio di supporto di ICE Agenzia alle imprese in questa direzione è il coinvolgimento annuale di giovani Startup italiane attraverso il Global Startup Program, di cui si è tenuta a Berlino la quinta edizione dall’11 novembre al 6 dicembre 2024, con 10 Startup protagoniste nei settori tech, energia, moda, ambiente e turismo. Si tratta di un percorso di accelerazione all’estero presso un acceleratore locale selezionato da ICE Agenzia, che ospita le startup beneficiarie per quattro settimane. Durante questo percorso di formazione, le startup sviluppano le proprie capacità di attrarre finanziamenti internazionali, frequentano corsi di mentoring e preparazione ai pitch event, che si svolgono durante il periodo.

È importante anche tener presente le nuove opportunità che si offrono in relazione alle recenti strategie di approvvigionamento energetico. Grande importanza viene attribuita allo sviluppo dell’idrogeno verde e al ruolo che l’Italia può svolgere nel collegamento tra Germania, Austria e Nord Africa.

Come viene percepito attualmente il marchio “Made in Italy” in Germania? Ha notato variazioni nella sua reputazione o nel suo impatto commerciale?

Il Made in Italy continua ad esercitare una grande attrazione in Germania e ad essere oggetto di un apprezzamento ormai consolidato. Il marchio Made in Italy è sinonimo di qualità, affidabilità e innovazione, e gode della fedeltà dei consumatori e operatori commerciali tedeschi.

Purtroppo, l’attuale crisi economica e il calo della domanda interna da parte dei consumatori hanno portato ad una leggera diminuzione dell’export italiano del Made in Italy ma, trattandosi di evento congiunturale e non dovuto in nessun modo a un minor apprezzamento dei nostri prodotti, sono fiducioso che ci sarà una ripresa nel tempo. I rischi che attualmente il Made in Italy può correre sono attribuibili al fatto che i consumatori sacrifichino la scelta della qualità ed eccellenza italiana per prodotti di minor prezzo, oltre al fenomeno dell’Italian sounding – la commercializzazione di prodotti ingannevolmente presentati come italiani sul mercato – proprio in virtù della fama dei nostri prodotti.

Quali sono le sfide economiche o commerciali comuni che Italia e Germania stanno affrontando in questo momento, e come potrebbero collaborare per superarle?

L’Italia e la Germania sono partner strategici e le loro economie sono altamente specializzate, integrate e strettamente interconnesse, con notevoli flussi d’investimento tra i due paesi. Entrambi sono Paesi co-fondatori dell’Unione Europea e quindi i loro rapporti vanno inquadrati nell’ambito delle politiche comunitarie.

Stiamo attraversando un difficile momento economico a livello globale, e conseguentemente anche in Italia e in Germania. Per affrontare le sfide comuni, che includono la promozione della crescita e della competitività dei rispettivi sistemi economici, nel 2023 i governi italiano e tedesco hanno stipulato un Piano d’azione per il rafforzamento della cooperazione bilaterale attraverso azioni comuni concordate. In particolare, la cooperazione riguarderà cinque capitoli tematici: economia, innovazione e coesione sociale; clima, energia e ambiente; politica estera e di difesa; agenda europea e migrazione; contatti tra le società civili e cultura.

Cosa l’affascina di questo nuovo incarico?

Considero ogni nuovo ruolo assunto con l’ICE come un’ulteriore occasione di arricchimento professionale. Dopo tante esperienze in Paesi emergenti, sono felice di affrontare un impegno in un mercato maturo e così importante per l’economia italiana come la Germania. Sul piano personale, sono affascinato dalla possibilità di contatto con la cultura tedesca e di approfondirne la conoscenza dall’interno e nella vita di tutti i giorni, rappresentando questa un’opportunità di integrazione e rafforzamento del mio quotidiano impegno professionale.

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