Dopo 150 anni scoperte le origini del Meteorite di Ribbeck: ha 4.5 miliardi di anni e la storia è incredibile
Un evento raro accaduto nei cieli di Brandeburgo ha permesso di scoprire le origini del Meteorite di Ribbeck. Un corpo di natura extraterrestre che ha 4.5 miliardi di anni
Nel gennaio 2024, un evento straordinario ha catturato l’attenzione degli scienziati e del pubblico: la caduta del Meteorite Ribbeck, un raro esempio di aubrite brecciata, nei pressi di Brandeburgo, Germania. Questo meteoroide, osservato in precedenza nello spazio come asteroide 2024 BX1, è entrato nell’atmosfera terrestre il 21 gennaio di quest’anno, creando una palla di fuoco che è stata documentata da numerose telecamere.
Successivamente, più di duecento frammenti sono stati recuperati, per un peso complessivo di circa 1,8 kg. Le analisi hanno rivelato che Ribbeck è strettamente correlato all’aubrite Bishopville, mostrando una composizione dominata da enstatite priva di FeO, plagioclasio albitico e forsterite.
L’erosione terrestre ha rapidamente alterato i metalli e i solfuri presenti nel meteorite, evidenziando l’importanza della rapida raccolta dei campioni. La sua origine è probabilmente legata alla famiglia di pianeti minori Hungaria, situata nella regione interna della fascia degli asteroidi.
Questo ritrovamento offre preziose informazioni sui processi cosmici che si sono verificati 4,5 miliardi di anni fa, aggiungendo un nuovo capitolo alla nostra comprensione dell’evoluzione del sistema solare.
Una risposta scientifica tempestiva e multinazionale
La rapida individuazione dei frammenti ha permesso a un team di ricercatori, guidato dal professor Dr. Addi Bischoff e dal Dr. Markus Patzek dell’Istituto di Planetologia presso l’Università di Münster, di iniziare immediatamente le analisi. Il team è composto da circa trenta esperti provenienti da cinque paesi diversi. Ha lavorato in sinergia per esaminare i duecentodue frammenti del meteorite raccolti, che insieme pesavano 1,8 chilogrammi.
Grazie alla loro velocità e all’efficacia nelle operazioni di recupero, gli scienziati sono riusciti a studiare i reperti in uno stato ancora relativamente fresco, nonostante le difficoltà incontrate.
Infatti, contrariamente a quanto avviene con la maggior parte dei meteoriti, i frammenti di Ribbeck non presentavano una crosta di fusione scura, il che ha reso la loro identificazione più complessa.
Un aubrite con 4,5 miliardi di anni di storia
Le analisi hanno rivelato che il Meteorite “Ribbeck” appartiene a una categoria molto rara di meteoriti, nota come aubriti. Questa classe di meteoriti prende il nome dal Meteorite Aubres caduto in Francia nel 1936. È composta principalmente da magnesio e silicio, e sono state registrate solo dodici cadute di questo tipo nella storia.
Il “Ribbeck” si distingue ulteriormente all’interno della sua categoria per la presenza di una quantità insolitamente alta di feldspato, un minerale del gruppo dei silicati. Le indagini mineralogiche hanno permesso di stimare che il meteorite ha un’età di circa 4,5 miliardi di anni, provenendo dalla fascia degli asteroidi situata tra Marte e Giove.
Le analisi strutturali hanno evidenziato l’intensa “brecciatura” del meteorite, un segno di un passato segnato da impatti violenti sul corpo genitore, con i frammenti che si sono solidificati nuovamente a seguito di ulteriori impatti. Questo processo ha dato al “Ribbeck” una struttura unica, che offre preziose informazioni sulle condizioni ambientali del sistema solare primordiale.
Un aspetto curioso e inaspettato è stato l’intenso odore di idrogeno solforato emanato dai frammenti. L’odore ricorda quello delle uova marce, segno di una reazione chimica rapida tra i minerali del meteorite e l’umidità terrestre.
Un tesoro dallo spazio che rivela il passato del sistema solare
La scoperta e l’analisi del meteorite di Ribbeck non solo aggiungono un nuovo capitolo alla storia delle aubriti, ma offrono anche una finestra sulle dinamiche violente che hanno caratterizzato la formazione del nostro sistema solare. Grazie al tempestivo intervento della comunità scientifica internazionale, è stato possibile preservare e studiare questo straordinario reperto.
Questo contribuirà a comprendere meglio l’evoluzione dei corpi celesti e la storia della Terra.
La pubblicazione delle scoperte su una rivista prestigiosa come Meteoritics & Planetary Science testimonia l’importanza scientifica di questo evento, destinato a rimanere impresso nella memoria della comunità astronomica globale.
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Immagine da: Pixabay