Vita a Berlino, tra “cash only” e mezzi in ritardo

“Cash only” e mezzi in ritardo, vita a Berlino inaspettata tra stereotipi e sorprese

A Berlino da un mese, ho scoperto una realtà diversa da quanto immaginavo: mezzi pubblici in ritardo e “cash only”. In questo articolo vi accompagno nella vita di una milanese nei suoi primi giorni nella Capitale tedesca, tra sorprese e cliché.

La vita all’estero è un pendolo che oscilla tra stereotipi e “culture shock”

Sono di Milano e studio tedesco da ormai otto anni, prima al liceo e poi all’università. Prima di Berlino ero già stata due volte a Monaco e ho fatto un Erasmus a Graz, in Austria, ma quella è un’altra storia. Ho visitato la capitale della Baviera soltanto qualche giorno, quindi non ho potuto davvero vivere la Germania a 360 gradi, osservare la sua cultura e le sue abitudini che, invece, ho sempre e solo studiato.

Ogni volta che si parte per un paese si ha sempre un’idea vaga e si ragiona per stereotipi pensando a come possa essere la vita in quel posto. Ma molti di questi cliché vengono puntualmente sfatati una volta giunti in terra straniera. In effetti, anche io avevo una certa idea sulla Germania, come tutti d’altronde: puntualità, serietà, efficienza, birra, maltempo, freddo, pioggia, neve e così via.

Una volta arrivata, però, mi sono imbattuta in due “culture shock”: in primis il “cash only” e in secundis il ritardo dei mezzi.

Solo contanti

Primo culture shock: “nur bargeld” o “cash only”, tradotto: ricordatevi di prelevare dei contanti perché sennò vi tocca lavare i piatti. Scherzi a parte, ci sono tantissimi posti che non accettano la carta di credito. Vi capiterà ovunque, bar o ristoranti, negozi o, soprattutto, spätis (negozi che rimangono aperti fino a tardi, essenziali la domenica se non si ha niente in frigo). Prima di partire, non pensavo proprio che in Germania, o almeno a Berlino, le attività fossero così restìe ad accettare le carte di credito. Invece, scopro che in Italia, o almeno a Milano, è molto più facile pagare con la carta e più difficile trovare attività che vogliono solo i contanti.

Mezzi in ritardo

Arrivo a Berlino il cinque di settembre, ma mi limito a visitare il quartiere in cui si trova il mio appartamento, Neukölln, a sud di Berlino. Il primo giorno quindi non utilizzo i mezzi se non per raggiungere la mia casa dall’aeroporto di Berlin-Brandeburg. Il secondo giorno, invece, inizio il lavoro che mi ha fatto venire qui a Berlino. Abitando a mezz’ora dall’ufficio, mi accingo a prendere un bus e poi la S-Bahn, che, se non sapete cos’è, è un ibrido tra tram e metro. E fin lì non ho avuto problemi, anche perché il primo giorno di lavoro di solito si arriva in orario per dare una buona impressione di sè e, quindi, dal momento che Google Maps calcolava mezz’ora di viaggio, sono partita un’ora prima.

E invece…

Ecco che invece i problemi si presentano il secondo giorno di lavoro. Vado alla fermata del bus, aspetto, attendo, guardo gli orari del pullman, spero che il bus appaia dall’orizzonte, ma niente, non passa. Allora, presa dal panico, chiedo a un ragazzo di fianco a me che cosa possa essere successo al bus e lui mi dice “es ist ausgefallen”, la corsa è saltata. Può succedere, anche a Milano accade, ma mi ha colpito il modo in cui mi ha risposto il ragazzo, che non appariva né arrabbiato né rassegnato. Semplicemente mi sembrava abituato alla situazione. Allora corro verso un’altra fermata e dopo altri dieci minuti di attesa il bus appare e arrivo al lavoro dopo mezz’ora . Mi scuso per il ritardo, ma i miei colleghi mi dicono subito che una cosa del genere è normale a Berlino.

Anche se i mezzi non sono sempre in orario, è giusto spezzare una lancia a favore di Berlino: dove li trovi infatti i trasporti pubblici (metro compresa) che nel weekend vanno tutta la notte? Di sicuro non a Milano…

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