Un video spiega come si entrava in auto nella Germania dell’Est e si arrivava a Berlino ovest
Guidare a Berlino Ovest durante la Guerra Fredda: le cose da fare e non fare spiegate in un video della fine degli anni ’80
Le nuove generazioni hanno pochi o nessun ricordo della presenza sovietica sul territorio tedesco. Tuttavia, durante il periodo della Guerra Fredda tale presenza era tangibile specialmente nella città di Berlino, divisa a metà. Per chi si trovava nella Germania dell’Est, spostarsi tra la Germania orientale e Berlino ovest non era affatto semplice.
Il confine delle due Germanie
Prima del 1952, la situazione al confine tra le due Germanie era relativamente tranquilla, infatti era possibile attraversare il confine in qualsiasi punto. Tuttavia, negli anni successivi il confine venne fortificato portando alla chiusura di 32 linee ferroviarie, tre autostrade, 31 strade principale, otto strade primarie, 60 strade secondarie e migliaia di vie e passaggi sterrati. I possibili punti di attraversamento furono ridotti a tre corridoi aerei, tre corridoi stradali, due linee ferroviarie e due collegamenti fluviali. Dopo il 1970, furono aperti valichi addizionali, per garantire il cosiddetto kleine Grenzverkehr, “il traffico minore di frontiera”, frequentato da escursionisti della Germania ovest. Nel 1982 si contavano 19 valichi: sei strade, tre autostrade, otto linee ferroviarie, il fiume Elba e il Mittellandkanal.
Come gli Alleati raggiungevano Berlino ovest
Il valico più importante era quello tra Helmstedt e Marienborn, da cui transitarono 34,6 milioni di passeggeri tra il 1985 e il 1989. Esso era noto in codice come Check-point Alpha, ed era uno dei tre valichi che gli Alleati utilizzavano per raggiungere Berlino ovest. Poiché la capitale tedesca era divisa tra l’ex Germania dell’Est e quella dell’Ovest, è facile pensare che si trovasse sul confine tra i due Stati. In realtà, l’intera Berlino, est e ovest, era completamente circondata dalla Germania dell’Est. Infatti, per andare in auto dalla Germania dell’Ovest a Berlino dell’Ovest bisognava percorrere più di 100 km in autostrada attraverso il territorio sovietico. Il video del 1988, “Destination Berlin”, prodotto dalla Royal Military Police, spiega nel dettaglio come avveniva il viaggio e quali regole rispettare.
“Destination Berlin”
Il video, “Destination Berlin”, si presenta come una guida dettagliata che illustra come percorrere in sicurezza il tragitto Helmstedt-Berlino e viceversa. Infatti, dato che sul lato orientale vi erano delle barriere mobili, non era possibile semplicemente guidare attraverso le aperture delle fortificazioni che esistevano in corrispondenza dei valichi, ma bisognava seguire delle attente indicazioni. Inoltre, i veicoli erano soggetti ad una rigorosa ispezione, grazie all’utilizzo di specchi, per individuare eventuali fuggitivi o irregolarità sul fondo delle auto. A volte venivano persino inserite sonde nel carburante oppure parzialmente smontate nelle officine poste al valico.
Il corridoio autostradale Helmstedt – Berlino
I soldati Alleati venivano attentamente controllati dalle guardie sovietiche alla partenza e all’arrivo del corridoio autostradale, rispettivamente al Checkpoint Alpha e al Checkpoint Bravo. La tecnologia usata per i controlli era semplice e lenta, basata su ampi schedari cartacei, ma tuttavia molto efficiente. Inoltre gli Alleati, avevano a disposizione un “Travel Pack” con tutti i dettagli richiesti durante il viaggio nel corridoio autostradale. Seguendo le indicazioni per Berlino ovest, si percorrevano più di 100 km nella Germania est, durante i quali era importante rispettare i limiti di velocità e i segnali stradali. Per esempio, la velocità massima nella Germania est per i veicoli leggeri era di 100 km/h, mentre per i veicoli pesanti di 80 km/h. Lungo il percorso si incontravano numerose piazzole di soste, ma non era consentito agli Alleati fermarsi se occupate dalla polizia della DDR. In aggiunta, in caso di necessità o di incidenti era possibile richiedere assistenza solo agli autisti o alle autorità Alleate.
Le regole da seguire
Vi erano accortezze da tenere in considerazione prima di intraprendere questo viaggio. Per esempio, fare fotografie tra un checkpoint e l’altro era severamente vietato. Anche il controllo dei documenti prevedeva una procedura molto rigida e richiedeva più passaggi. Prima di tutto, era necessario ricambiare il saluto della guardia sovietica, che svolgeva un controllo preliminare dei documenti. Una volta all’interno del Checkpoint, i documenti andavano posizionati su un vassoio porta documenti simili a quelli delle banche, e una guardia sovietica dall’altra parte del vetro si occupava di controllarli nuovamente.
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Immagine di copertina: Screenshot da Youtube