Riapre l’HKW a Berlino: Un nuovo capitolo dell’esplorazione culturale nel globo

Dal 2 giugno ha riaperto l’HKW di Berlino con una mostra dirompente, sotto la nuova direzione artistica del Dr. Ndikung

La Haus der Kulturen der Welt (HKW) di Berlino ha intrapreso un nuovo entusiasmante capitolo con la sua riapertura, caratterizzata da una mostra di grande impatto intitolata “O Quilombismo“. Guidato dal nuovo direttore, il Prof. Dr. Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, l’HKW si propone di reimmaginare il suo ruolo di polo culturale, promuovendo lo scambio interculturale e affrontando questioni globali urgenti. Questo articolo esplora la nuova visione dell’HKW, gli obiettivi del Prof. Dr. Ndikung per l’istituzione e il significato della mostra “O Quilombismo”.

Una nuova visione e leadership per la riapertura dell’HKW

La riapertura dell’HKW in scena dal 2 giugno a Berlino significa un rafforzamento dell’impegno a confrontarsi con culture diverse e a promuovere il dialogo critico. Con una rinnovata attenzione all’inclusività, l’HKW intende favorire le connessioni tra le prospettive globali e le comunità locali, creando uno spazio di scambio e collaborazione aperto.

Il Prof. Dr. Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, nuovo direttore dell’HKW, apporta all’istituzione culturale una grande esperienza e una nuova visione. Apprezzato curatore, scrittore e critico d’arte camerunense, Ndikung è profondamente impegnato ad amplificare le voci sottorappresentate, a sfidare le narrazioni consolidate e a promuovere la trasformazione culturale.

Questa la visione rimarcata nel suo discorso inugurazionale dal palco del HKW, applaudito e introdotto anche dalla ministra della cultura tedesca Claudia Roth, la quale ha espresso tutta la sua approvazione per il nuovo programma del polo museale.

Gli obiettivi e la visione per il futuro, all’insegna dell’equità e interdisciplinareità culturale con un approccio critica e anticoloniale

Sotto la nuova guida di Ndikung e del suo staff, l’HKW ha fissato la direzione per il suo futuro tramite la cura di tre macroaree:

1. Equità e rappresentazione culturale: mettendo in mostra diverse espressioni artistiche, in particolare quelle provenienti da comunità sottorappresentate. L’HKW cercherà attivamente collaborazioni e partnership con artisti, pensatori e istituzioni culturali di tutto il mondo, garantendo una molteplicità di voci e prospettive.

2. Decolonizzazione e riflessione critica: Ponendo l’accento sulla decolonizzazione, l’HKW intende sfidare i quadri eurocentrici e impegnarsi in una riflessione critica sulla storia, sulle dinamiche di potere e sulle eredità coloniali. Ciò include l’esame di narrazioni alternative, la promozione del dialogo sulla giustizia sociale e per un cambiamento trasformativo.

3. Approcci interdisciplinari: promuovendo collaborazioni interdisciplinari all’interno dell’HKW, incoraggiando artisti, ricercatori e studiosi a esplorare le intersezioni tra le varie discipline. Questo approccio porterà a mostre, performance ed eventi innovativi che superano i confini e sfidano le categorizzazioni convenzionali.

La complessività generale di questo approccio è stata messa in atto nella mostra di inaugurazione “Acts of Opening Again, a Choreography of Conviviality“, dove si prevedono decine e decine di eventi culturali di ogni tipo fino al 10 settembre, dopo gli già svariati dello scorso weekend inaugurale.

Il significato della mostra “O Quilombismo”

La mostra attualmente in corso all’HKW, “O Quilombismo”, riveste un enorme significato relativamente alla visione del direttore Ndikung. La mostra esplora il concetto di quilombismo, sottolineando l’autodeterminazione, la liberazione e il pensiero decoloniale delle comunità afro-brasiliane. Il Quilombo nelle lingue bantu indica dei complessi residenziali, usati come rifugi fortificati dagli schiavi africani fuggiti in Brasile. Noti purtoppo come scenari di guerra contro i coloni portoghesi.

La mostra vuole fungere quindi da catalizzatore per le discussioni sull’identità, l’appropriazione culturale (spesso violenta e forzata nel corso della storia) e il conseguente e necessario recupero dei patrimoni culturali distorti nei secoli.

“O Quilombismo” esemplifica l’impegno di HKW nell’amplificare le voci sottorappresentate, sfidare le strutture di potere e promuovere il dialogo critico. Attraverso vari mezzi artistici, tra cui arte visiva, installazioni, performance e workshop, la mostra invita i visitatori a confrontarsi con le ricche tradizioni culturali e le lotte delle comunità afro-discendenti.

Al centro di tutto e distribuite in ogni angolo del polo culturale ci sono le opere d’arte: di ogni genere, dimensione e materiale, con un livello di coinvolgimento altissimo per chi sta intorno. In secondo piano i nomi degli artisti, la loro provenienza e i messaggi veicolati; queste informazioni non sono reperibili in loco, ma tramite il catagolo della mostra, un vero e proprio manuale curato in ogni dettaglio editoriale.

HKW: una piattaforma di unione per arte e cultura del globo

La riapertura dell’HKW, guidata da una nuova leadership visionaria, vuole aprire una nuova entusiasmante era, ponendosi come nucleo di riferimento per l’arte e la cultura del mondo. Valorizzando la componente artistica umana secondo i tre principi fondamentali di equità, decolonizzazione e alla collaborazione interdisciplinare, l’HKW mira a diventare una piattaforma globale per il dialogo critico e le esperienze culturali trasformative.

Come fatto capire attraverso questa prima mostra, la programmazione futura dell’HKW continuerà a sfidare le narrazioni consolidate e ad aprire la strada a un panorama culturale più inclusivo ed equo. Noi non possiamo fare altro che unirci ai calorosi applausi e auguri delle migliaia di presenti all’inaugurazione.

 

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