28 agenti feriti durante il Festival dell’Eritrea a Giessen

La polizia tedesca riporta che 28 agenti di polizia sono rimasti feriti negli scontri durante l’Eritrea Festival a Giessen

Almeno 28 agenti di polizia sono rimasti feriti a Giessen sabato 8 luglio, mentre si svolgeva il Festival della cultura Eritrea. I manifestanti hanno lanciato pietre e bottiglie e fatto esplodere bombe fumogene. La polizia, di tutta risposta, ha usato spray al peperoncino e manganelli. Anche lo scorso anno si erano verificati disordini simili durante il Festival. Il ministro dell’Interno dell’Assia ha affermato che “i conflitti eritrei non devono essere combattuti sul suolo tedesco“.

Gli scontri di sabato tra manifestanti e poliziotti durante il Festival

Le giornate del 8 e 9 luglio si è disputato il Festival Eritrea Germany, un festival della cultura Eritrea che si svolge ormai da diversi anni a Giessen, la città universitaria dell’Assia centrale. Sabato, il primo giorno dell’evento, alcuni oppositori del festival hanno dato inizio agli scontri, aggredendo gli agenti di polizia con sassi e bottiglie, nonché con diverse esplosioni di fumogeni.

La polizia, che era già nei pressi dell’evento, è intervenuta rispondendo con manganelli e spray al peperoncino. Tra lacerazioni e strappi, 28 poliziotti sono rimasti feriti, sette in particolar modo hanno riportato lesioni compromettenti. Alcuni ufficiali hanno comunque cercato di placare gli scontri per tutto la giornata nonostante i diversi feriti tra gli stessi poliziotti. I conflitti si sono calmati solo il mattino seguente, quando la maggior parte della gente si era dileguata.

I filmati e le immagini stanno girando da giorni nei social.


La città di Giessen aveva richiesto di annullare il Festival

A seguito degli scontri avvenuti proprio in occasione del Festival dello scorso anno, la città di Giessen aveva espresso la sua preoccupazione. La situazione politica in eritrea è estremamente tesa e delicata e questo, sostiene la città ospitante l’evento, è il motivo principale degli scontri che già nel 2022 avevano coinvolto e ferito diversi agenti di polizia. Proprio per questo motivo, la città aveva espressamente richiesto di annullare l’evento.

Il tribunale legislativo ha infine negato la richiesta della città di Giessen. L’evento si è infine svolto come da programma il weekend dell’8 e 9 luglio.

Gli interventi violenti degli oppositori nella giornata di sabato, insieme alle sommosse in Francia del mese scorso, dimostrano ancora una volta come i conflitti  etnici siano una polveriera in tutta Europa di fronte ai quali non possiamo più rimanere indifferenti.

La situazione politica in Eritrea è estremamente delicata

L’organizzazione del Festival, il Consiglio Centrale degli Eritrei in Germania, sembra essere direttamente collegata al sovrano autocratico eritreo. Il presidente Isayas Afewerki governa il paese con una dittatura a partito unico, dove la libertà di espressione e di stampa sono estremamente limitate. La maggior parte degli eritrei presenti in europa occidentale, invece, sono sostenitori del regime dell’Africa orientale, quindi in netto contrasto con le visioni politiche di chi organizza l’evento. Questi ultimi, già nel 2022 volevano ad ogni costo impedire lo svolgimento della festa, mettendo in atto qualsiasi strategia, anche la più rivoltosa.

Proprio nell’ultimo periodo, il presidente dell’Eritrea Afewerki è stato ampiamente criticato. Oltre le diverse libertà negate nel paese eritreo, secondo diversi delle Nazioni Unite, Afewerki avrebbe anche gravemente violato i diritti umani nel corso della guerra civile etiopica fino al 2022.

Il ministro interno dell’Assia aveva richiesto di poter incontrare l’ambasciatore dell’Eritrea

“I conflitti eritrei non devono essere combattuti sul nostro territorio” afferma Peter Beuth, ministro dell’Interno dell’Assia. Per questo motivo il ministro aveva richiesto di incontrare l’ambasciatore eritreo, proprio per discutere del fatto che gli agenti di polizia tedeschi non possono fare “da tampone” per i conflitti di paesi terzi.

Nel frattempo, l’organizzatore del festival Oton Johannys Russom nonché membro del Consiglio Centrale degli Eritrei in Germania, ha dichiarato che “il festival è pensato come evento di incontro per tutti gli eritrei” sottolineando che “durante l’evento non è stata fatta alcun tipo di propaganda politica.

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