Le regioni tedesche chiedono ulteriore aiuto per sostenere l’accoglienza dei richiedenti asilo
I leader delle regioni tedesche hanno chiesto al cancelliere Scholz di aumentare la tariffa giornaliera per l’alimentazione, l’alloggio e la scolarizzazione dei richiedenti asilo
Mercoledì 10 maggio i leader delle regioni hanno incontrato a Berlino il cancelliere Olaf Scholz. L’obiettivo della riunione era quello di garantire un maggiore impegno da parte del governo federale sulla questione dell’immigrazione.
L’incontro si è svolto in un contesto nazionale di crescente problematicità. Sempre più sindaci e governatori dei Lander affermano di non riuscire a fronteggiare i costi per un’adeguata alimentazione, per l’alloggio e per la scolarizzazione di un crescente numero di richiedenti asilo. Andreas Bovenschulte, sindaco socialdemocratico di Brema, ha fatto appello al governo affinché intervenga. “Non possiamo sostenere da soli i costi dell’accoglienza e della cura delle persone…il governo deve assumersi maggiori responsabilità e farsi carico almeno della metà dei costi”, ha dichiarato.
Il governo, in precedenza, aveva respinto le richieste di maggiori fondi, esprimendo la preoccupazione che i leader regionali li avessero destinati ad altri scopi. Nella riunione di mercoledì si è invece impegnato a stanziare un ulteriore miliardo di euro agli stati, organizzando anche un gruppo di lavoro per esaminare una soluzione a lungo termine.
I Lander chiedono maggiori fondi da parte del governo federale
Il tema principale in discussione riguarda la quantità di denaro versata dal governo per i rifugiati ucraini. In un documento interno, il governo dichiara di aver versato nell’anno 2022 circa 3 miliardi di euro per coprire il 90% dei costi di assistenza sociale degli ucraini. Per il prossimo anno la decisione inziale era di scendere a 1,25 miliardi di euro. In seguito alla riunione, la cancelleria ha dichiarato invece che per il 2023 aumenterà il suo contributo ai costi per i migranti di 2 miliardi di euro.
I ministri delle finanze dei Lander lamentano infatti un enorme deficit di bilancio. Affermano che il governo non considera diversi costi ingenti, come quelli per i corsi di integrazione, per gli asili nido e per le scuole. Inoltre, un crescente numero di rifugiati proviene da paesi diversi dall’Ucraina, e i loro costi sono interamente coperti dai Lander (per l’anno attuale si prevede un cifra intorno ai 15.6 miliardi di euro).
Pertanto, i leader regionali vorrebbero tornare al precedente modello di finanziamento, interrotto nel 2021 durante la crisi pandemica. In base a quello schema, gli individui ricevevano 670 euro al mese, cresciuti nel tempo a 1.000 euro a causa dell’inflazione. Insieme ad esso vorrebbero che il governo pagasse anche una somma fissa per i minori non accompagnati e che rimborsasse completamente i costi di alloggio dei rifugiati.
Inoltre, molti amministratori distrettuali e sindaci lamentano di dover trattare richiedenti asilo che non possono più nemmeno essere espulsi, perché il loro paese d’origine è troppo pericoloso o perché non vuole riprenderseli. Tutte le parti sembrano essere ampiamente d’accordo nel limitare l’afflusso e facilitare le espulsioni. L’unica domanda è esattamente come. La questione rimane argomento di discussione anche dopo questa conferenza dei ministri-presidenti.
L’opposizione si rafforza grazie alla crisi migratoria
Nei primi mesi del 2023, già 102.000 persone hanno presentato domanda di asilo in Germania. Un aumento del 78% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A ciò si aggiungono più di un milione di rifugiati dall’Ucraina, tra cui 350.000 bambini. Complessivamente un numero decisamente inferiore rispetto agli arrivi dei siriani durante la crisi dei rifugiati nel 2015, ma comunque superiori rispetto agli ultimi anni.
Il partito di opposizione Die Linke ha accusato il governo di non essere riuscito a stabilire una politica per i rifugiati funzionante. Il suo leader al Bundestag, Dietmar Bartsch, ha criticato le proposte dell’FDP di erigere recinzioni ai confini esterni dell’UE. “Non serviranno a nulla, perché si possono costruire recinzioni alte quanto si vuole: i migranti continueranno ad arrivare. E noi perderemo semplicemente la nostra umanità costruendole”, ha dichiarato all’emittente DLF. Ha invece esortato Scholz a fare pressioni sugli altri leader europei per consentire un’equa distribuzione dei rifugiati in tutta l’Unione.
Chi continua ad guadagnare politicamente da questa nuova crisi migratoria è il partito di estrema destra AfD, in particolare nell’ex Germania orientale. Il partito anti-migranti attualmente si aggira nei sondaggi intorno al 15%, una crescita sostanziale rispetto al 10,3% delle ultime elezioni generali del 2021.
Leggi anche: Germania, la CDU: “Dobbiamo chiudere le porte ai migranti!” – Berlino Magazine
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