L’SPD vuole introdurre un periodo di lavori socialmente utili per i giovani

Serve più solidarietà nel paese: L’SPD propone un periodo di lavori socialmente utili obbligatorio per tutti i giovani

La nuova proposta di legge dei socialdemocratici (SPD) dopo la pausa estiva è quella di introdurre un periodo obbligatorio di lavori socialmente utili per tutti i giovani, di una durata di almeno tre mesi. Secondo il partito, bisogna lavorare per far fronte all’indifferenza e all’intolleranza che ancora pervade la Germania, promuovendo rispetto e unione.

La nuova proposta dell’SPD mira all’unione e alla solidarietà tra i giovani

“Abbiamo bisogno di più rispetto nei rapporti reciproci e di un’unione più forte nel paese” ha affermato il parlamentare Dirk Wiese dell’SPD. Per questo motivo, il partito ha proposto una legge che mira ad introdurre un periodo di lavori socialmente utili per tutti i giovani. Non è chiaro ancora di quanto tempo, ma sembra che il partito abbia accennato una durata di tre mesi.

Secondo l’SPD, è un bene che i ragazzi si mettano al servizio della società toccando con mano il lavoro e il volontariato, l’esperienza dell’aiuto reciproco, della responsabilità. “Sia l’unione che il rispetto sono scomparsi, come si può constatare dalle ultime risse in piscina, nella mancata formazione nelle corsie di soccorso, con i troll dell’AfD e molto altro ancora”.

Lavori socialmente utili come alternativa al servizio militare obbligatorio

L’idea di introdurre lavori socialmente utili come periodo obbligatorio per i giovani è stata ampiamente discussa anche in passato. In particolare, è il presidente dell’SPD Frank Walter-Steinmeier il maggiore difensore e sostenitore di questa proposta.

Per il presidente, l’introduzione dei servizi socialmente utili alla comunità è una valida alternativa al servizio militare obbligatorio: prevede che i giovani lavorino per un certo periodo nella loro comunità, sia essa una casa di cura, un ospedale, o qualsiasi altro ruolo sociale nella cura degli anziani, in strutture per disabili o senzatetto. I giovani riceverebbero un piccolo stipendio durante questo periodo, una somma che possa coprire i costi base del trasporto o di qualsiasi altra spesa collegata all’impiego.

I lavori socialmente utili esistevano già prima del 2011 ed erano stati introdotti come alternativa al servizio militare. Entrambi i sistemi erano stati eliminati dall’ex cancelliere Angela Merkel (CDU) e proprio dal 2011 continuano le controversie per ripristinare almeno i servizi sociali, ma più flessibili rispetto al passato. 

“Una violazione della libertà individuale” secondo i Verdi

Non tutti hanno accolto la proposta di Walter-Stenmeier con lo stesso entusiasmo. Da una parte, la CDU/CSU vorrebbe prolungare il periodo di lavoro ben oltre i tre mesi, addirittura per un intero anno. 

Il ministro federale per la famiglia, Lisa Paus, ha dichiarato l’iniziativa “una vera e propria violazione della libertà individuale di ogni giovane, che invece dovrebbero essere liberi di prendere le proprie decisioni”. Opinione condivisa anche dal ministro della giustizia del FDP Marco Buschmann.

In Italia il sevizio obbligatorio è una questione chiusa dal 2004

Sebbene in Germania la questione sia ancora largamente dibattuta, in Italia già dal 23 agosto 2004 una legge sospendeva il servizio militare obbligatorio per tutti i diciottenni di quell’anno. I primi ad esserne esenti, quindi, furono i nati nel 1986. Ogni forma di servizio obbligatorio, sia esso militare o civile, venne sospeso con la legge n. 226. Attualmente, le forze armate italiane sono esclusivamente professionali, mente il servizio civile nazionale è considerato una attività prestata solamente da volontari.

Leggi anche: Continuano a crescere le differenze salariali tra Germania est e ovest.

Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o individuali, corsi da 48 ore a 212 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni

Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter

Immagine: Pexels.