In Germania un pacco su 10 viene rispedito indietro
In Germania un pacco su 10 di acquisti online viene restituito. I tedeschi amano fare shopping online, ma non sempre questo”beneficio” rende soddisfatto il cliente
In Germania, secondo un sondaggio di Bitkom somministrato a circa 1000 persone, un pacco su 10 tra quelli consegnati torna indietro. Nella maggior parte dei casi l’articolo risulta difettoso o non soddisfa le reali aspettative degli acquirenti.
Il sondaggio di Bitkom
Secondo il sondaggio di Bitkom nella fascia d’età 16-29 anni la percentuale di resi è sopra la media del 13%. Le donne restituiscono il 12%, gli uomini l’8%, mentre la fascia che restituisce meno è quella degli over 60. In alcuni casi rispedire indietro l’articolo è esattamente l’intenzione del cliente, che ordina più taglie dello stesso capo con l’obiettivo di restituire ciò che non va bene, ed il Ceo di Bitkom propone alternative eco-sostenibili.
Più tecnologie di prova e soluzioni eco-sostenibili
Il Ceo di Bitkom, Bernard Rohleder, parlando con la Dpa ha dichiarato apertamente che al fine di diminuire al minimo l’impatto ambientale “dobbiamo evitare il più possibile i resi”. In merito a questo, al contrario, Rohleder consiglia che le aziende onde evitare i resi dovrebbero sviluppare in maniera virtuale più tecnologie di prova, con dati più minuziosi e ampi della merce online. In primis, si ottiene ” una maggiore soddisfazione da parte del cliente”, in secundis diminuiscono i costi per i rivenditori e con un inferiore consumo di risorse nella logistica”.
Politiche di reso
I ricercatori dell’Università di Bamberga hanno indicato un tasso di rendimento più elevato rispetto all’anno precedente, ove la Germania è “campione di resi” con un tasso del 25%, ed alcune aziende come il colosso tedesco Zalando offrono resi gratuiti fino a 100 giorni dopo l’acquisto. Molte aziende infatti stanno valutando di modificare la loro politica di reso per distogliere i clienti dal comprare online con l’intentio di restituire molti ordini.
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Immagine di copertina: foto di Vadim da Pixabay