Crimini di guerra, la Germania ha centinaia di prove contro la Russia
Dall’inizio del conflitto russo-ucraino ad oggi, sono giunte alle autorità tedesche 337 segnalazioni su presunti crimini di guerra russi in Ucraina
Il periodico Welt am Sonntag, in un articolo pubblicato domenica 16 aprile, afferma che, dall’inizio del conflitto le segnalazioni sui crimini di guerra sono 337. Da quando le forze russe hanno invaso l’Ucraina, avrebbero commesso numerosi soprusi e crimini di guerra, come viene rimarcato anche dalle Nazioni Unite.
Gli agenti investigativi del Bundeskriminalamt (BKA), l’ufficio federale di polizia criminale tedesca, da febbraio 2022 sino a metà aprile di quest’anno, hanno ricevuto 337 segnalazioni ed hanno interrogato 90 testimoni oculari su presunte atrocità perpetrate dai soldati russi. Due terzi degli intervistati sono rifugiati ucraini scappati in Germania, mentre gli altri sono cittadini tedeschi che hanno combattuto come volontari per l’esercito ucraino. A fornire queste informazioni è il Ministero degli Interni tedesco, in risposta ad un’interrogazione parlamentare del deputato cristiano-democratico di centro-destra (CDU) Günter Krings.
Berlino fornisce supporto forense a Kiev
Le ricerche condotte dal BKA si sommano a quelle svolte dalle autorità di pubblica sicurezza di altri 20 paesi per fornire supporto tecnico agli investigatori ucraini. Il governo federale tedesco ha consegnato alle autorità di sicurezza di Kiev del materiale utile per confermare la validità delle prove e della documentazione inerente ai crimini di guerra russi, insieme a veicoli ed altre attrezzature di comando e operative, per un valore totale di oltre 11,5 milioni di euro.
Il Procuratore generale della Corte di Giustizia Federale tedesca Peter Frank ha avviato le indagini poche settimane dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il compito di Frank è quello di perseguire i crimini di guerra e contro l’umanità, che non devono essere necessariamente legati alla Germania, ma che possono verificarsi in tutto il mondo. L’evento iniziale sul quale il procuratore ha concentrato la sua attenzione è stato il massacro di Bucha di marzo 2022. Le forze russe avrebbero ucciso circa 1.400 civili in quell’occasione e, da allora, Bucha è diventata un simbolo dei presunti crimini di guerra compiuti dalla Russia durante l’invasione.
“Chi istiga una guerra sanguinosa dovrebbe risponderne in tribunale”
Le prove attualmente disponibili di esecuzioni, stupri, torture ed altri abusi da parte dell’esercito russo, mostrerebbero soltanto una parte dei casi reali. Infatti, alla conferenza dei ministri della Giustizia tenutasi a Londra il 20 marzo, il procuratore generale ucraino Andriy Kostin ha parlato di oltre 75.000 situazioni da esaminare come crimini di guerra russi.
Il ministro della Giustizia tedesco Marco Buschmann ha dichiarato al Welt am Sonntag che: “Chiunque istighi una guerra sanguinosa, come il presidente russo Putin, dovrebbe risponderne in tribunale. L’ideale sarebbe un’incriminazione davanti alla Corte penale internazionale”. Questo non vale solo per Putin, ma anche per tutti coloro che si macchiano “di terribili crimini contro il diritto internazionale sul suolo ucraino”, ha aggiunto. Secondo Buschmann, sarebbe auspicabile la creazione di un tribunale speciale, di fronte al quale portare le dichiarazioni delle vittime e dei testimoni oculari. Dello stesso avviso è Michael Roth (SPD), presidente della commissione Affari Esteri e del Bundestag. Roth ha definito Putin “un cattivo criminale di guerra“, e ha chiesto che quest’ultimo, insieme agli altri responsabili delle violenze consumate sul territorio ucraino, subisca un processo penale.
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Immagine di copertina: Pixabay