Storia dei più forti tedeschi della Serie A dal 1949 a oggi
Excursus storico dei calciatori tedeschi che hanno giocato in Serie A a partire dagli anni ’40 fino ad oggi
Sessantove calciatori tedeschi hanno vestito la casacca di squadre italiane in Serie A. Non ci sono stati solo i noti Haller, Schnelliger, Matthäus, Völler e Klose, ma a cimentarsi con la massima serie italiana sono stati numerosi calciatori della Germania che sono venuti a giocare là “dove fioriscono i limoni”.
Gli albori
In principio fu Ludwig Janda, primo tedesco in Serie A, attaccante nato a Fürth, che ha indossato tra il 1949 e il 1954 le maglie di Fiorentina e Novara. Nel 1952 il Torino acquistò il centrocampista Horst Buhtz, che vestì la maglia granata per 127 volte, segnando 30 reti. Nel 1954 giunse a Torino il trequartista Karl Heinz Spikofski, che non poté essere tesserato dal Torino a causa del veto Andreotti che vietava alle squadre italiane di tesserare calciatori stranieri, eccetto gli oriundi, e venne mandato tre stagioni al Catania in Serie B. L’anno dopo fu il centrocampista Kurt Zaro a calcare il campo del massimo campionato italiano con la Triestina.
Gli anni ’60
All’inizio degli anni ’60 ci furono diversi tedeschi in Serie A, infatti nel 1961 l’attaccante Erwin Waldner vestì la maglia della SPAL, che dopo poco lo cedette nuovamente allo Stoccarda, mentre Rudolf Kölbl giocò con il Padova, di cui divenne uno dei goleador principali, e il Genoa. In quel periodo anche Horst Szymaniak, centrocampista renano, calcò i campi della serie A con il Catania e l’Inter, con cui vinse la Coppa dei Campioni.
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Haller, Brülls e Geiger
Subito dopo divenne celebre Helmut Haller, l’abile attaccante nativo di Augusta, che vestì le maglie di Bologna (1962-1968) e Juventus (1968-1973) con le quali riuscì a vincere tre campionati. Haller è ancora oggi il primatista tedesco per presenze nel campionato italiano, 295, nonché uno dei tedeschi più prolifici (68 reti in totale). Dal carattere estroverso, amava trascorrere serate nei night tanto che venne escluso dai titolari prima di un derby tra Torino e Juventus come punizione per le sue abitudini goliardiche. Nello stesso anno di Haller arrivarono in Italia la mezzala Albert Brülls, a lungo capitano del Borussia Mönchengladbach, che nel Belpaese ha giocato con il Modena e con il Brescia e l’attaccante Rolf Geiger, che ha indossato i colori del Mantova nella stagione 1962/1963.
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Schnellinger e Schütz
Nel 1963 si trasferì, invece, dal Colonia al Mantova il roccioso difensore Karl Heinz Schnellinger, soprannominato Volkswagen, il quale giocò anche in Italia con la Roma, vincendo la Coppa Italia 1963/1964. Dal 1965 al 1974 ha vestito la maglia del Milan, con cui vinse un Campionato, tre Coppe Italia, una Coppa Campioni, una Coppa Intercontinentale e due Coppe delle Coppe. Nominato calciatore tedesco dell’anno 1962, partecipò a quattro mondiali con la Mannschaft e fu proprio lui a segnare un gol tedesco nel memorabile Italia-Germania 4-3 allo stadio Azteca di Città del Messico. Sempre in quel periodo giunse in Italia Jürgen Schütz, trequartista nativo di Dortmund, che non mantenne le aspettative riposte dalla Roma, che lo prestò a Torino e Messina, per poi ritornare, però, nella Capitale dove senza alcun rimpianto fu ceduto al Brescia.
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Gli anni ’80
Negli anni ’80 giunsero nel nostro paese Herbert Neumann, che ha militato nell’ Udinese e nel Bologna e nel 1982 Hansi Müller, che segnò al debutto in A con la maglia dell’Inter, ma non trovò vita facile con il compagno Evaristo Beccalossi, che disse di lui: «è meglio giocare con una sedia che con Hansi Müller, perché con la sedia quando gli tiri la palla addosso ti torna indietro». Nel 1984, dopo 13 reti in 68 presenze, lasciò il club nerazzurro per passare al Como, squadra con cui centrò la salvezza in Serie A. Nel 1984 giunse nel nostro paese anche Hans Peter Briegel, storico centrocampista del Kaiserslautern, che giocò per il Verona, vincitore dello scudetto 1984/1985 e per la Sampdoria di Boskov.
Berthold, Doll e l’Inter dei tedeschi
Nel 1987 approdò al Verona Thomas Berthold, che passò poi successivamente alla Roma. Nel 1989 Herbert Waas, precedentemente al Bayer Leverkusen, vestì la casacca rossoblù del Bologna. Con la caduta del muro di Berlino l’ex tedesco orientale Thomas Doll vestì prima la casacca biancoceleste della Lazio, sostituendo l’infortunato Paul Gascoigne, per poi passare a quella biancorossa del Bari. Icona tedesca in Italia tra gli anni ’80 e ’90 è stato Lothar Matthäus, capitano della Germania Ovest nel campionato mondiale del 1990 e vincitore del Pallone d’oro nello stesso anno, che in Italia ha vestito la maglia dell’Inter. Insieme al connazionale Andreas Brehme vinse lo Scudetto 1988/1989 battendo il Napoli di Maradona e realizzando il record di punti in un campionato con 18 partecipanti e 2 punti a vittoria.
Il miglior marcatore
Il miglior marcatore tedesco della Serie A è stato, invece, l’attaccante Oliver Bierhoff, 102 reti nel massimo campionato in 220 presenze (un goal ogni 190’), che ha vestito tra il 1991 e il 2003 le maglie di Ascoli, Udinese, Milan e Chievo. Ha vinto uno Scudetto con i Rossoneri milanesi, ma anche la classifica marcatori di Serie A e B ed è stato calciatore tedesco dell’anno 1998.
Gli attaccanti prolifici
Tra gli attaccanti che hanno fatto la storia del nostro paese ci sono anche Rudi Völler, 45 reti in 142 presenze con la maglia della Roma, Miroslav Klose, 54 reti in 139 presenze con la Lazio, Thomas Häßler, 12 goal in 120 presenze con Roma e Juventus, Jürgen Klinsmann, 36 reti in 103 presenze con l’Inter e la Sampdoria, Karl Heinz Riedle, 30 reti in 84 presenze con la Lazio e Karl Heinz Rummenigge, 24 reti in 64 presenze con l’Inter.
Gli anni ’90
All’inizio degli anni ’90 hanno militato in Italia altri giocatori teutonici come Stefan Effenberg, a lungo al Bayern Monaco, e Jörg Heinrich nella Fiorentina, Stefan Reuter, Jürgen Kohler e Andreas Möller nella Juventus e Carsten Jancker nell’Udinese. Nel 1997 ha chiuso la sua carriera nella Reggiana il difensore Dietmar Beiersdorfer, che precedentemente aveva legato la sua carriera ad Amburgo, Werder Brema e Colonia. L’anno successivo ha esordito con la maglia del Milan l’unico portiere tedesco in Serie A, Jens Lehmann. Il suo periodo meneghino è durato solo qualche mese, infatti all’inizio del 1999 ritornò in patria al Borussia Dortmund. Nei primi anni 2000 si trasferì in Italia Giuseppe Gemiti, nato a Francoforte da genitori italiani, che ha militato in Serie A con Udinese, Chievo, Novara e Livorno.
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Gli ultimi anni
Negli ultimi anni ci sono stati diversi tedeschi in Serie A, che hanno più o meno lasciato il segno nelle loro squadre, come per esempio Shkorodan Mustafi nella Sampdoria, Toni Rüdiger nella Roma, Oliver Kragl con Crotone e Frosinone, Mario Gomez con la Fiorentina, Emre Can e Sami Khedira nella Juventus. Hanno raccolto poche presenze, al contrario, Lukas Podolski e Matthias Sammer nell’Inter, Christian Ziege nel Milan, Gianluca Gaudino nel Chievo, Moritz Leitner e Thomas Hitzlsperger nella Lazio, Benedikt Höwedes con la Juventus, Sinan Gümüs e Amiri nel Genoa, Nsereko nel Bologna, Amin Younes nel Napoli, Lennart Czyborra con l’Atalanta ed il Genoa, Marvin Compper nella Fiorentina, André Gumprecht nel Lecce, Manfred Binz nel Brescia, Julian Chabot alla Sampdoria e Gerhard Porschner nel Venezia, l’unico ad avere una sola presenza in Serie A.
Nella Serie A attuale
Nel campionato 2022/2023 giocano in Serie A Lazar Samardzic, berlinese classe 2002, in forza all’Udinese come Tolgay Arslan, Jeremy Toljan nel Sassuolo, Koray Günther nel Verona, Malick Thiaw nel Milan e Diego Demme con il Napoli. Il difensore e centrocampista dell’Inter Robin Gosens è il tedesco con più presenze nel campionato italiano dall’epoca di Oliver Bierhoff e ha appena superato Rudi Völler nella classifica di presenze in Serie A.
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Immagine di Copertina: Flavia Volpe CC BY-SA 0.0