Berlino non restituirà l’Altare di Pergamo alla Turchia e il busto di Nefertiti all’Egitto
Non è prevista la restituzione del busto di Nefertiti o dell’altare di Pergamo dai musei di Berlino ai loro Paesi di origine
I funzionari di Berlino hanno dichiarato che non è prevista la restituzione del busto di Nefertiti o dell’altare di Pergamo dai musei di Berlino ai loro Paesi d’origine. La dichiarazione ufficiale arriva da Lena Kreck, senatrice per la giustizia, la diversità e la lotta alla discriminazione a Berlino. Kreck ha dichiarato mercoledì scorso alla commissione giuridica del Parlamento di Berlino che esistono “diverse prospettive sulla giustizia del possesso dell’altare di Pergamo e del busto di Nefertiti, sia in senso giuridico che morale”.
Le richieste di restituzione
Il busto di Nefertiti e l’altare di Pergamo sono due delle attrazioni più popolari dei musei berlinesi, ospitati rispettivamente al Neues Museum e al Pergamon Museum.
“Personalmente, sono favorevole alla restituzione dell’altare di Pergamo e del busto di Nefertiti” ha dichiarato Saraya Gomis, vice di Kreck, in una intervista rilasciata al quotidiano Tagesspiegel. “Da un punto di vista antidiscriminatorio, si deve dire: tutti i beni culturali provenienti da altre regioni del mondo non ci appartengono, sono qui illegalmente”, ha aggiunto.
I commenti della Gomis hanno scatenato un dibattito in Germania. Il giornale conservatore Welt ha pubblicato un articolo del critico d’arte Marcus Woeller intitolato “La nostra Monna Lisa deve rimanere a Berlino”. Il titolo è un chiaro riferimento alla bellezza del busto di Nefertiti, datato 1340 a.C., scoperto nel sito egiziano di Tell el-Amarna nel 1912, dall’archeologo tedesco Ludwig Borchardt. L’Egitto ne ha chiesto la restituzione da quando il busto è stato inaugurato nel 1924, anche se la Fondazione prussiana per il patrimonio culturale sostiene di non avere una richiesta ufficiale. Inoltre, la Fondazione sostiene che il busto sia stato portato via dall’Egitto legalmente, anche se il Paese nordafricano lo contesta.
La Germania acquistò invece l’altare di Pergamo, risalente al II secolo a.C., in base a un accordo del 1879 con il governo ottomano. L’opera si trovava originariamente a Pergamo, in Turchia, Paese che oggi richiede indietro l’opera.
Rilevanti dichiarazioni e commenti
L’intervista di Saraya Gomis sulle restituzioni avviene proprio in coincidenza con la decisione della Germania di restituire alla Nigeria i bronzi del Benin. Si tratta di una collezione di bronzi medievali saccheggiati dalla Gran Bretagna e venduti alla Germania. Lo storico del colonialismo tedesco Jürgen Zimmerer ha dichiarato a The Art Newspaper che la restituzione di questi bronzi ha rappresentato “una svolta significativa perché significa che la responsabilità non è più solo per i crimini del proprio Paese, ma anche per aver tratto profitto dai crimini di un’altra potenza coloniale”.
Zimmerer ha inoltre affermato il suo appoggio nella decisione di restituzione dei beni storici. Secondo lo storico del colonialismo tedesco la rimozione del busto di Nefertiti e dell’altare di Pergamo dai loro Paesi d’origine è avvenuta in circostanze simili, cioè in base a leggi coloniali o a pressioni politiche.
Invece, il Ministero della Giustizia di Berlino ha dichiarato al giornale The Art Newspaper che “sebbene Saraya Gomis sostenga il suo punto di vista e accolga con favore il vivace dibattito pubblico, purtroppo al momento non è in grado di discutere questioni relative alla restituzione di oggetti specifici“. Il Ministro della Giustizia, infine, specifica che questa faccenda è di competenza del Ministero degli Affari Esteri della Germania federale.
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Immagine di copertina: Wikimedia Commons