Berlino ha una nuova galleria d’arte dentro lo storico ufficio telegrafico cittadino
Il commerciante d’arte tedesco Johann König apre a Berlino una nuova galleria d’arte all’interno dell’ex ufficio telegrafico sulla Oranienburgerstrasse.
L’ex ufficio telegrafico ospita al suo interno un hotel, uffici, ristoranti e ora una galleria d’arte. Un ritorno di scena per Köning, già proprietario della galleria nella chiesa di St.Agnes, dopo le accuse di cattiva condotta sessuale ricevute nel 2022. La mostra inaugurale della galleria presenterà le opere del pittore Karl Horst Hödicke, co-fondatore del movimento Neue Wilde all’inizio degli anni ’80.
Il Telegraphenamt, uno spazio interessante
Già sotto Guglielmo II, il Telegraphenamt era ritenuto uno spazio adatto ad ospitare il trend dell’epoca, le nuove tecnologie. Nel 1916, durante la guerra, divenne sede dell’ufficio telegrafico principale. Nel 1992 l’ufficio telegrafico principale fu chiuso e lo spazio venne adibito ad altri usi.
Per Johann König questa è la seconda galleria a Berlino. La prima, nell’ex chiesa brutalista di St. Agnes, è stata aperta nel 2015 e battezzata come Köning Galerie. Nell’aprile 2021 è stata aperta una filiale a Seoul e per il 2024 Köning prevede di aprirne un’altra a Città del Messico. A proposito del Telegraphenamt, König ha dichiarato:
È uno spazio più commerciale di St. Agnes. Siamo rimasti incuriositi dall’architettura ma anche dalla posizione. È adatto per opere più piccole, mentre lo spazio di St. Agnes invita opere istituzionali più grandi.
König, la galleria e le accuse di molestie sessuale
Nell’agosto 2022 il quotidiano Die Zeit ha rilasciato delle accuse di molestie sessuali nei confronti di König. Circa una decina di donne hanno testimoniato contro il gallerista accusandolo di catcalling e comportamenti inadeguati. Questo ha avuto un riscontro immediato sul suo profilo professionale. König infatti, è una delle figure fondamentali della scena artistica berlinese. Figlio del curatore Kasper König, ha aperto la sua galleria all’età di 21 anni nel 2002. Nel 2019, il New York Times ha riportato che ha “la reputazione di uno dei giovani mercanti d’arte più influenti della Germania.” Le sue gallerie hanno rappresentato molti artisti acclamati, tra cui Monica Bonvicini, Katharina Grosse, Jeppe Hein, Helen Marten, Bosco Sodi e Tatiana Trouvé. A seguito delle accuse però, le König Galerie hanno perso diversi artisti – tra cui Katharina Grosse e Monica Bonvicini- e addirittura sono state rigettate da alcune fiere d’arte che frequentava abitudinariamente.
Dunque, cosa ci si deve aspettare alla prossima apertura?
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