A 40 anni dalla sparizione di Emanuela Orlandi

Padre Georg Gänswein lascia Roma e torna a Friburgo. La decisione è di Papa Francesco, dopo l’uscita del libro e le nuove rivelazioni sul caso Emanuela Orlandi

Sono due le grandi scosse sopraggiunte da poco sul panorama ecclesiastico della Santa Sede e quello Italiano: Padre Georg lascia Roma. Il Vaticano, impegnato a collaborare con la giustizia Italiana sul Caso Orlandi, si pone contro la commissione bilaterale d’inchiesta definendola  ” intromissione perniciosa” . E’ tutto pronto per domenica 25 Giugno a largo Giovanni XXIII – Roma dove, dalle ore 10.00 si terrà un sit-in memoria della ragazza scomparsa il 22/06/1983.

 

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Padre Georg: emblema nel ponte fra i due papi, ora è incerto il suo futuro

E’ un momento critico, pieno di incertezze per Padre Georg Gänswein.

Georg Gänswein parla in un’intervista scardinando tutti i punti chiave narrati nel suo libro “Nient’altro che la verità”  e citando proprio il caso di Emanuela Orlandi che, negli ultimi mesi, sta tenendo nuovamente col fiato sospeso milioni di fedeli, italiani ed esperti del caso.

Incaricato recentemente come esecutore testamentario di Papa Benedetto XVI, Padre Georg ha citato lo scorso dicembre i 5 eredi testamentari di quest’ultimo. In questo clima d’incertezze, i 5 eredi sono minacciati di risarcimento con la quaestiones dell’accusa sul silenzio di Benedetto, che il tribunale di Traustein sta trattando. In merito all’accusa di aver taciuto sulla figura di un prete accusato di pedofilia nella località di Garching an der Alz, al tempo coordinata da Ratzinger.

Adesso è Padre Georg al centro di un grande cerchio mediatico, punto di passaggio delle due “fazioni” interne: tradizionalismo e riformismo, che dovrà congedarsi entro il 1 di luglio, come ha deciso Papa Francesco. Il giornale tedesco Die Welt  riporta la notizia il  2 giugno: “Papa Francesco ha deciso: Gänswein deve lasciare Roma entro quattro settimane e senza incarico”.

La decisione su Gänswein è di ritornare in Baviera nella sua diocesi natale di Friburgo. 

Turbamenti e tensioni

“A me sembra certo che si stanno preparando per la Chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena incominciata. Si deve fare i conti con grandi sommovimenti. Ma io sono anche certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non la Chiesa del culto politico, ma la Chiesa della fede”

Una Chiesa è divisa come due “tifoserie”  la linea conservatrice e la linea dei “Bergogliani”.

A seguito della morte di papa Benedetto XVI lo scorso 31 dicembre, il Vaticano decide di aprire per la prima volta l’inchiesta dopo 40 anni.

Come cornice di questo sfondo c’è la chiesa Cattolica tedesca che necessita di un profondo rinnovamento interno. A seguito del rapporto sulla pedofilia, sugli abusi su minori a Friburgo, si ritrova ora con un possibile coinvolgimento di 250 sacerdoti indagati.

Il futuro di Padre Georg è incerto, ma la sua linea di pensiero è palesata esplicitamente. L’arcivescovo si i è esposto in diretta  su diversi canali della rete italiana e riportando per iscritto nel suo ultimo libro : “Nicht als die Wahrheit – Nient’altro che la verità”. 

Nient’altro che la verità

E’ “Nient’altro che la verità” il titolo del nuovo libro di Georg Gänswein. Il libro del segretario del Papa defunto è un velo che vuole togliere le ombre che per decenni hanno aleggiato intorno alla figura di Ratzinger. Definito dai critici come “Rotweiller di Dio” per il suo modus operandi, Georg vuole comunque far vedere nel suo libro come questa condotta abbia saputo tenere unita la chiesa tra i papati di Wojtila e Bergoglio.

Un modo per far conoscere il vero volto di un uomo e la sua autorità ecclesiastica a volte screditata, messa in discussione ed in difficoltà, per poter operare correttamente nella propria carica.

Teologo, conservatore e custode della tradizione, Benedetto XVI, è stato polemizzato a lungo per la sua condotta nel ruolo di Papa. Nel libro invece si racconta come nella scelta di dimettersi dall’ufficio petrino, sia risieduta una volontà di voler smuovere e cacciare “la sporcizia” all’interno della chiesa (ricordiamo il De delictis gravioribus) . Vista in altra prospettiva ci ritroviamo quindi dinanzi ad una carica colma di coraggio e sostegno a favore di altre autorità ecclesiali, in un percorso di rinnovamento, guarigione e riparazione della Chiesa. Si spoglia della sua veste, come un martire, narra Georg, sul Papa più longevo della storia.

Sono temi forti quelli affrontati da Padre Gänswein nel suo libro: i dossier del Vatileaks, la fuga di notizie riservate dal Vaticano, i rapporti fra il papa emerito e il suo successore, i misteri del Caso Orlandi. Su quest’ultimo caso, la giustizia Vaticana, ha deciso di riaprire l’inchiesta sulla scomparsa della giovane donna, per la quale nient’altro che la verità è ciò che si chiede da 40 anni a oogi. 

Le ultime dichiarazioni intorno al mistero di Emanuela Orlandi: oggi, 40 anni dalla scomparsa della ragazza

Pietro Orlandi, chiede verità per la sorella Emanuela, di cui dalle ore 19 del  22 giugno 1983 non si hanno più notizie.

In seguito ad una serie di istanze presentate dal fratello, infinite piste e presunti depistaggi, Papa Francesco ha deciso di aprire un’inchiesta interna al Vaticano ad inizio anno. Il  Vaticano ha dichiarato di essere contro la Commissione bicamerale d’inchiesta, definendola come: “Intromissione perniciosa”. Il promotore di Giustizia Vaticano Diddi durante un’audizione informale in Senato ha espresso che: “Un eccesso di interesse dell’opinione pubblica può costituire un inquinamento della genuinità del lavoro che stiamo svolgendo con la Procura di Roma”.

Ora, in occasione dell’anniversario della scomparsa di Emanuela, il promotore di giustizia dello Stato Vaticano, Alessandro Diddi, ha riferito di sentirsi deluso dal comportamento di Pietro Orlandi, in merito alle ultime dichiarazioni rilasciate da quest’ultimo.  Le ultime dichiarazioni del Procuratore di Giustizia sono state tali: “Noi stiamo lavorando per cercare la verità, nonostante le polemiche e i risentimenti che Pietro Orlandi manifesta alla mia persona, poichè mi sta inondando di post che sicuramente sono contro di me. Ma io sono molto vicino al dolore della famiglia Orlandi e sto veramente facendo di tutto per contribuire a ricostruire questa vicenda”.

Domenica, 25 giugno, si terrà a Roma un sit-in a 40 anni dalla scomparsa di Emanuela, organizzato dal fratello Pietro, che intorno a questo mistero sollecita verità e giustizia.

Leggi anche: Germania, 250 sacerdoti indagati per possibili reati sessuali

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