Sorella “troppo occidentalizzata” soffocata e sgozzata: due fratelli afgani a processo a Berlino
Ragazza afgana 34enne viene assassinata dai due fratelli minori per il suo stile di vita orientato all’Occidente
Due uomini afgani, identificati solo come Sayed H., 26 anni, e Seyed H., 22 anni, a causa delle leggi tedesche sulla privacy, sono stati accusati in Germania di aver ucciso loro sorella. Il delitto era stato commesso sarebbe per punirla a causa del suo stile di vita troppo occidentale. I due sono accusati di aver attirato la trentaquattrenne Maryam H. in un incontro a Berlino il 13 luglio scorso. Hanno poi soffocato, strangolato e tagliato la gola alla donna. I procuratori tedeschi affermano che i due fratelli hanno smembrato il corpo della sorella (madre di due figli). Hanno poi preso un taxi per una stazione ferroviaria con il suo corpo in una valigia. I due sono accusati di aver viaggiato in treno fino alla Baviera. Di aver poi guidato fino a una zona boschiva vicino alla casa di Sayed, a Holzkirchen, dove hanno sepolto il corpo di Maryam in una fossa poco profonda.
I motivi dell’omicidio
Dopo il ritrovamento del corpo della donna, l’autopsia ha concluso che la causa della morte fosse per un trauma alla testa e al collo. I procuratori hanno sostenuto che gli uomini volevano punire la sorella “per il suo stile di vita orientato all’Occidente, che non corrispondeva alle loro idee arcaiche di onore e morale e alla loro immagine della donna”. In particolare i due non erano disposti ad accettare che lei avesse divorziato dal marito e che avesse una nuova relazione.
Si tratterebbe quindi di un delitto d’onore, un reato che prevede l’uccisione di un membro della famiglia come punizione per aver violato le norme morali della famiglia. Secondo i media tedeschi, Maryam viveva nella costante paura della morte. Gli abitanti del luogo, che le vivevano vicino, hanno affermato che i fratelli hanno ripetutamente fatto pressione su di lei e hanno cercato di tagliare i suoi contatti con altre persone.
Le minacce dei fratelli dopo il divorzio e dell’ex marito
Dopo la fine del suo matrimonio, Maryam ha divorziato dall’allora marito secondo la legge tedesca nel 2017. Tuttavia, secondo quanto riferito, lui ha rifiutato di annullare il matrimonio, secondo la legge islamica. Secondo i media locali, quando i fratelli di Maryam hanno scoperto che aveva una relazione, hanno iniziato a intromettersi nella sua vita.
La costringevano ad indossare il velo, vietandole di lasciare il suo alloggio senza una “scorta” maschile. I fratelli avrebbero attirato la sorella dal suo alloggio temporaneo a Berlino. Qui la donna viveva con i suoi due figli, e l’avrebbero uccisa perché aveva rinunciato a seguire le pratiche islamiche, che secondo loro ledevano l’onore della famiglia. L’ex marito di Maryam l’ha anche minacciata di morte, il che ha portato a un ordine restrittivo nei suoi confronti.
L’interrogatorio dei due fratelli e la condanna
I due hanno quindi messo il corpo della vittima in una valigia, per poi trasportala in una zona boscosa per seppellire il cadavere. Durante l’interrogatorio I fratelli hanno dato resoconti contraddittori su ciò che c’era dentro la valigia, nella quale i pubblici ministeri sostengono fosse contenuto il corpo di Maryam. Mentre Seyed ha affermato che nella valigia c’erano guanti da boxe e manubri, suo fratello Sayad lo ha contraddetto e ha affermato che dentro c’erano vestiti e oggetti pesanti. Successivamente Seyed avrebbe anche identificato se stesso e suo fratello come gli uomini catturati nei filmati delle telecamere a circuito chiuso alla stazione ferroviaria di Berlino. I due fratelli sono in custodia dal 3 agosto e rischiano l’ergastolo se condannati per omicidio.
Gli omicidi di genere e i delitti d’onore i Germania
Questo caso getta luce sulla violenza di genere all’interno delle comunità di migranti in Germania, che ha ricevuto più di un milione di rifugiati nel 2015 e 2016. I cosiddetti “delitti d’onore” in Siria e Afghanistan, da dove la maggior parte dei rifugiati in Germania è arrivata sei anni fa, sono socialmente accettati e comuni in alcune comunità. L’organizzazione tedesca per i diritti delle donne TERRE DES FEMMES (TDF) ha affermato che l’omicidio in questione, della madre afgana, non è un caso isolato. L’organizzazione chiede infatti servizi di supporto per le donne rifugiate e per colmare le lacune culturali nella politica di integrazione dei rifugiati in Germania. Circa 25 persone sono state vittime di tentati o reali omicidi “d’onore” negli ultimi due anni in Germania, secondo la ricerca di TDF. “Tuttavia, questo numero è solo la punta dell’iceberg”, ha detto TDF in un comunicato.
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Immagine di copertina: foto di Markus Spiske presa da Pexels