«Perché abbiamo fondato Sign, il network degli scienziati italiani in Germania»
Il Professore Gianaurelio Cuniberti ci spiega SIGN, neonata rete per gli scienziati italiani in Germania
di Stefano Gaburro
All’Ambasciata italiana a Berlino si è tenuto il 12 ottobre 2022 il primo incontro di SIGN, un Network nato per connettere tutti gli scienziati italiani che hanno lavorato o lavorano in Germania o anche stranieri che abbiano studiato o lavorato in Italia e ora lavorino in Germania.
L’evento ha avuto una notevole presenza, ed oggi Berlino Magazine intervista uno dei fondatori e direttore esecutivo di SIGN, il prof. Gianaurelio Cuniberti, Professore di Scienza dei materiali e Nanotecnologie all’Università di Dresda.
Cosa vi ha motivato a creare questo network?
Beh, la scienza è basata sullo scambio. Scambio aperto di informazioni per avanzare la nostra conoscenza. Quindi fare rete è intrinseco nell’agire dello scienziato. La necessità di mettere in contatto gli scienziati italiani in Germania nasce poi dal grandissimo divario di ricercatori in direzione Germania rispetto alla route contraria.
Ho discusso di queste cose con l’Ambasciatore d’Italia a Berlino, Armando Varricchio, e con l’attachè scientifico prof. Vincenzo Fiorentini quasi un anno fa. Grazie al chiaro supporto dell’Ambasciata siamo stati in grado di arrivare alla fondazione il 12 ottobre scorso.
La presenza della presidentessa del CNR, prof. Maria Chiara Carrozza, ha confermato l’importanza e la necessità di investire in questo network.
Come è possibile “connettersi” e ci sono costi associati?
Molto semplice. Basta visitare il sito SIGN e indicare il proprio interesse ad associarsi nel formulario apposito. Il costo è molto contenuto, e modulato sul livello di carriera. Le richieste di associazione sono valutate dal Consiglio Direttivo, ma i requisiti sono molto inclusivi, come si può leggere nello Statuto, disponibile sempre sulla pagina web in tre lingue.
Inoltre possono associarsi membri istituzionali, che speriamo aiutino a supportare l’aggregazione qui in Germania e allo stesso tempo il sistema della ricerca in Italia, aiutandoci a trovare sponsor per premi e borse di studio per l’eccellenza italiana in Germania.
Dopo l’evento all’Ambasciata di Berlino, come vi proponete di procedere?
Inizia un’avventura e c’è molto –quasi tutto– da fare. La risposta però è lusinghiera, dato che già più di 100 ricercatori hanno espresso il loro interesse ad essere parte di SIGN. Dobbiamo ascoltare le necessità dei connazionali che si distinguono in campo scientifico e mettere in atto gli scopi dell’associazione in una direzione corrispondente.
Come scienziati contiamo su strutture semplici che mettano in risalto il dialogo e il dibattito; siamo grati all’Ambasciata italiana per essere stata punto di incontro iniziale, e contiamo di collaborare anche in futuro per gli eventi in presenza che organizzeremo.
Pensate di fare qualcosa più locale (Berlino, Dresda) per lasciar crescere la comunità?
Ogni associazione vive dell’engagement dei suoi membri. La mission è chiara, ma le strutture minime: è ragionevole quindi pensare a dei chapters regionali negli hotspot della ricerca in Germania, e già alcuni interessati si sono già fatti avanti.
Il nostro lavoro sarà quello di incanalare e supportare queste iniziative, che certamente non mancheranno: non dimentichiamo che il primo gruppo di ricercatori stranieri in Germania (di ogni livello, fino al professore universitario o al direttore di istituto Max-Planck o addirittura al rettore di Università) sono proprio gli Italiani.
Questo dato rende evidente la sofferenza del nostro paese nel creare opportunità per i migliori talenti, benchè al tempo stesso sia una spia della sempre eccellente qualità del sistema educativo italiano.
Per maggiori informazioni
Contatto mail: council@sign-network.eu
Addetto scientifico: prof. Vincenzo Fiorentini, +39 347 1410906 (anche whatsapp), vincenzo.fiorentini@gmail.com
-Intervista realizzata da Stefano Gaburro
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Immagine di copertina: © Ambasciata Italiana a Berlino