La Norvegia ha appena arrestato un ricercatore sospettato di essere una spia russa
La polizia norvegese ha arrestato un trentasettenne accademico entrato nel Paese come brasiliano, perché sospettato di essere una spia russa
L’uomo è arrivato in Norvegia con un incarico di ricerca presso l’Università di Tromsø nell’autunno del 2021. Il servizio segreto norvegese PST avrebbe ritenuto che l’uomo si trovasse in Norvegia per lavorare per uno dei servizi segreti russi sotto falso nome e identità. Il sito di Aftenposten scrive che l’uomo in precedenza avrebbe collaborato con istituzioni statali di altri Paesi, lavorando a progetti all’interno di minacce ibride, con collegamenti alle regioni europee settentrionali.
Il servizio di sicurezza (PST)
Secondo il vice capo del PST, Hedvig Moe, l’arrestato rappresenta una minaccia agli interessi fondamentali della Nazione. Il servizio di sicurezza ha chiesto alle autorità norvegesi che la presunta spia russa sia espulsa dal Paese. “Ci preoccupa il fatto che abbia acquisito reti e canali di informazione e sia venuto a conoscenza di informazioni che non vogliamo cadano nelle mani dei russi”, ha detto all’Aftenposten Hedvig Moe. L’ambasciata russa non ha voluto commentare l’arresto. Il rettore dell’Università di Tromsø invece afferma che la notizia è scioccante.
L’Università
Due membri del personale dell’Università di Tromsø che hanno lavorato a stretto contatto con l’uomo hanno affermato che la polizia aveva identificato l’uomo in questione come José Assis Giammaria. Gunhild Hoogensen Gjørv, professore di studi sulla sicurezza all’università, ha detto che l’uomo era arrivato all’università nel dicembre 2021. Lo aveva contattato con la richiesta di condurre ricerche presso il suo dipartimento, che si concentra sulla sicurezza dell’Artico. “Giammaria mi ha inviato un’e-mail, dicendo che era interessato a saperne di più sulla sicurezza nell’Artico”, ha detto Gjørv alla rivista The Guardian, in un’intervista telefonica. Gjørv ha detto che Giammaria non era ufficialmente impiegato presso l’Università di Tromsø; ha però contribuito a organizzare conferenze e seminari mentre lavorava alla sua ricerca “autofinanziata”. Gjørv ritiene comunque che Giammaria non abbia avuto accesso a informazioni riservate all’università.
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Foto di copertina: foto di Micha da Pixabay