La musica, le band e le canzoni che più sono legati alla storia del Muro di Berlino
Nonostante un contesto di privazione e divisione sociale, negli anni ’60 e ’70 Berlino ha dato vita a una nuova generazione di musicisti e una fiorente scena culturale underground
La città di Berlino, nonostante la sua travagliata storia di distruzione e divisione, ha letteralmente lasciato un segno nella storia della musica. A partire dagli anni ’60 e ’70 e seguendo i cambiamenti politici e sociali che hanno portato alla caduta del Muro, Berlino ha fatto da culla a diversi artisti e case discografiche pionieristici. Eccone alcuni esempi.
Tangerine Dream
La musica elettronica, come la conosciamo oggi, sarebbe stata inconcepibile senza l’intraprendente gruppo di Berlino Ovest: i Tangerine Dream.
Formata per la prima volta nel 1967 dall’indomabile Edgar Froese, la band ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo della musica ambient e della musica sperimentale tedesca. Lo confermano le loro prime registrazioni, inclusa la magnifica e glaciale Zeit del 1972.
Hansa Tonstudio
Lo studio di registrazione fu fondato nel 1962, quando i fratelli Peter e Thomas Meisel formarono la Hansa Records. Successivamente, lo studio fu responsabile delle pubblicazioni europee di Boney M e Iggy Pop nel distretto di Wilmersdorf, a Berlino Ovest.
Desiderosi di costruire il proprio studio, i fratelli affittarono per la prima volta nel 1965 gli impianti di produzione dell’ex Ariola Records nella Köthener Straße di Berlino Ovest. Alla fine lo allestirono come Hansa Tonstudio (alias “Hansa by the Wall”), nel 1974.
Famoso per la sua eccezionale acustica, lo Hansa si affermò come uno dei principali studi durante gli anni ’70, quando David Bowie e Brian Eno si rintanarono lì per scrivere e registrare parti significative dell’acclamata “Berlin Trilogy” di Bowie: “Low”, “Heroes” e “Lodger”.
La musica del cambiamento
La caduta del muro di Berlino fu il preludio alla dissoluzione dell’Unione Sovietica, avvenuta tra il marzo 1990 e il dicembre 1991. In questi anni, la canzone che fece da colonna sonora alla fine di una delle più spietati e sanguinosi regimi nella storia fu “Wind of Change”, del gruppo tedesco Scorpions, pubblicata nel novembre 1990.
Con la progressiva apertura politica dell’Unione Sovietica (glásnost) e la sua ristrutturazione economica per aprirsi al resto del mondo (perestrojka), nell’agosto 1989 si tenne a Mosca il “Music Peace Festival”, in cui Ozzy Osbourne, Motley Crüe , Bon Jovi e gli stessi Scorpions si sono esibiti. In questo concerto il cantante degli “Scorpions”, Klaus Meine, fu ispirato a comporre “Wind of Change”.
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Immagine di copertina: da Pixabay