Il nuovo Museo d’arte del XX secolo non è energeticamente efficiente. Berlino discute lo stop ai lavori

Il nuovo museo d’arte del XX secolo è attualmente sotto attacco per via della scarsa efficienza energetica del progetto

Il grande museo d’arte del XX secolo in costruzione a Berlino è stato criticato per la scarsa sostenibilità ambientale, quando la crisi energetica sta intensificando il controllo sull’efficienza dei nuovi edifici. Variamente soprannominato “il fienile” e “la tenda della birra” a causa del tetto basso, il museo è stato inizialmente presentato come un “edificio del futuro” quando in realtà, come quelli del passato, presenta alti costi ambientali.

I costi ambientali

Negli ultimi mesi sono aumentate le critiche al museo a causa del principale materiale da costruzione: il cemento. Il cemento è infatti uno dei materiali edili che più contribuiscono alle emissioni di anidride carbonica.

Inoltre, la struttura interna del museo è dotata di un vasto open space ed è composta da molte vetrate trasparenti e richiederà per questo un sistema di ventilazione altamente sofisticato per mantenere la temperatura e l’umidità a livello idoneo.

Lo studio a capo del progetto

Il museo, progettato dai famosi architetti svizzeri Herzog e de Meuron, ha lo scopo di far risplendere la capitale tedesca fra le principali città d’arte per l’arte moderna, per concorrere con il Moma di New York o la Tate Modern di Londra.

Lo studio di architettura svizzero che si è occupato del progetto è stato fondato nel 1978 a Basilea da Jacques Herzog e Pierre de Meuron. La fama mondiale di questo studio è riconducibile a progetti quali l’estensione della Tate Modern di Londra o la realizzazione dello Stadio Olimpico di Pechino.

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Immagine di copertina da: © Herzog & de Meuron Basel Ltd., Basel, Schweiz mit Vogt Landschaftsarchitekten AG, Zürich/Berlin