Germania, in aumento i costi dell’assicurazione sanitaria (Krankenkasse)
In Germania dal 1 gennaio 2023 avverrà un incremento delle aliquote di contribuzione aggiuntive dell’assicurazione sanitaria dai 0.3 ai 1.6 punti percentuali
Le compagnie di assicurazione sanitaria, sono in crisi di finanziamento dopo il periodo pandemico con un buco di circa 17 miliardi di euro. Tra le altre misure che verranno adottate per fronteggiare la situazione, il Ministro federale della Sanità Karl Lauterbach (SPD) ha annunciato dunque l‘aumento delle aliquote contributive aggiuntive (Zusatzbeitrag). Attualmente l’aliquota contributiva standard è pari al 14.6 per cento dello stipendio lordo di un lavoratore. Con queste aggiunte si arriverebbe a una contribuzione del 16.2 per cento sui guadagni degli assicurati. Lautherbach sostiene che la colpa di questa crisi sia da imputare alla cattiva gestione del suo predecessore, Jens Spahn dell’Unione cristiano-democratica. “Ho essenzialmente ereditato questo deficit dal mio predecessore”.
Der Beitragssatz muss leider um 0,3 steigen. Das Defizit ist zu groß, 17 Mrd. €. Ein Erbe des Vorgängers, leider. Trotzdem bleibt es beim Versprechen, dass es keine Leistungskürzungen gibt. Den größten Solidarbeitrag leistet die Pharmaindustrie. Ihre Umsätze stiegen sehr stark https://t.co/oQKbkGb9le
— Prof. Karl Lauterbach (@Karl_Lauterbach) June 28, 2022
Il malcontento diffuso per le manovre di Lauterbach
Markus Jerger, presidente dell’Associazione federale delle piccole e medie imprese ha affermato che la Germania non può più permettersi un ulteriore aumento dei contributi dell’assicurazione sanitaria. Anche secondo l’esperto dei Verdi Janosch Dahmen lo Stato dovrebbe trovare il modo di non far pesare la situazione di crisi sui contribuenti. La proposta di Lauterbach ha tuttavia già ricevuto l’approvazione di Christian Lindner (FDP), il Ministro federale delle Finanze.
La crisi del sistema sanitario
Karl Lauterbach sta facendo ciò che dovrebbe fare un ministro della Salute a seguito di due anni di pandemia. L’aumento dei contributi dell’assicurazione sanitaria, infatti, con un buco di 17 miliardi di euro è una scelta che risponde alla necessità causata dalla crisi del sistema sanitario. Il governo precedente, seppur abbia deciso di omettere e non annunciare tale incremento, era consapevole di tale eventualità e Lauterbach è dunque costretto a dichiararlo ora. Tuttavia le modalità con cui è pianificato l’aumento sono forse opinabili.
Da ciò deriva, ad esempio, la critica e richiesta del partito dei Verdi, che preme per un aumento del massimale di contribuzione. Il limite è infatti attualmente fissato al reddito annuo di 58.050 euro, ovvero un salario lordo mensile di 4837,50 euro. In concreto, significa che chi ha un salario maggiore di quello indicato non deve pagare, sulle entrate che eccedono questo limite, alcun contributo aggiuntivo. Fino al limite indicato, quindi, le entrate dei lavoratori sono soggette ai contributi sanitari, tutto ciò che eccede a tale cifra non è soggetto a contributi. L’importo massimo per l’assicurazione sanitaria obbligatoria per i dipendenti è quindi di 384,58 euro al mese. Tale cifra è la medesima a prescindere dalla professione e dal guadagno effettivo dei contribuenti: un professore, un politico o un cameriere, saranno soggetti allo stesso massimale.
Le due crisi che hanno colpito l’Europa e il mondo, la pandemia ed ora la guerra, stanno chiaramente gravando in modo estremamente più significativo, sulla classe medio-bassa della popolazione. La proposta quindi dell’aumento dell’aliquota di contribuzione senza una parallela rivalutazione del massimale di contribuzione non può che risultare come una lacuna della politica economica e soprattutto sociale. La critica nasce spontanea: è ancora accettabile che i lavoratori a basso reddito e la classe media debbano pagare tasse sull’intero salario mentre coloro che hanno un reddito alto siano tassati solo parzialmente dato il tetto mensile?
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Foto di Hush Naidoo Jade Photography da Unsplash