Berlino, attivisti accusano la polizia di aggressioni razziste

Alcuni attivisti di Fridays For Future hanno accusato la polizia di aggressioni a sfondo razzista avvenute nella notte del 2 luglio durante un incontro a Kreuzberg

On the night of July 2, our young Black, Indigenous, and people of color (BIPoC) activists in Fridays for Future Germany were racially profiled and experienced brutal police violence when trying to go back to the meeting point in Berlin-Kreuzberg, a highly policed neighbour-hood. During the encounter, approximately 20 armed police arriving in four large vans sourrounded these FFF activists.

Con queste parole scritte su sfondo nero la pagina instagram ufficiale di Fridays For Future Germania ha aperto il suo post sugli avvenimenti avvenuti nella notte del 2 luglio. Un messaggio di condanna senza mezzi termini e una presa di posizione netta sul modo in cui si sono svolti i fatti quel giorno: la polizia ha aggredito gli attivisti ignorando evidenti attacchi di panico e negando i soccorsi medici dovuti.

Dopo aver confiscato i loro telefonini e averli obbligati a concedere la propria password la polizia li avrebbe inoltre lasciati in zone della città diverse, separati gli uni dagli altri. Uno di loro, che ha appena compiuto 18 anni sarebbe rimasto a vagare, solo e sperduto nelle vie di Berlino, fino al pomeriggio seguente.

Le parole su Instagram di Rafid Kabir

Le condanne sui social non finiscono qui. Uno dei 4 attivisti aggrediti, Rafid Kabir, si è esposto sul proprio profilo Instagram, raccontando i fatti secondo il suo punto di vista, dichiarandosi traumatizzato dagli avvenimenti della notte del 2 luglio.

Rafid racconta di come i poliziotti lo abbiano spinto a terra, non permettendogli quasi di respirare, e di come con la minaccia della violenza lo abbiano costretto a rivelare la propria password del cellulare. “Non ho più forza né parole” scrive l’attivista sul post, in lingua tedesca.

 

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Le due diverse versioni sulla notte del 2 luglio

Riguardo quella notte la versione raccontata dagli attivisti del FFF e dalla polizia sono molto diverse. Secondo il movimento tedesco dei Fridays For Future i giovani sarebbero stati circondati da circa 20 agenti e 4 camion della polizia. Alcuni di loro, assistendo a un caso di profilazione razziale e rimanendo ad assistere per capire la situazione, sono stati a loro volta aggrediti con  violenza e sono stati vittime di furto improprio di dati e violenza fisica.

Secondo la polizia invece si sarebbero trattati di controlli su un presunto spacciatore e il gruppo di attivisti avrebbe ostacolato il normale protocollo, nonostante gli agenti li avessero adeguatamente informati. I giovani avrebbero cercato di filmare l’avvenimento con i propri cellulari e questo giustificherebbe il sequestro provvisorio dei telefonini.

Non è la prima accusa nei confronti della polizia di Berlino

In questi ultimi anni altre accuse sono state mosse ai membri della polizia di Berlino. L’anno scorso alcuni agenti hanno segnalato due loro colleghi per via di  frasi di stampo razzista proferite durante il servizio di pattuglia. Per quanto riguarda gli avvenimenti del 2 luglio non sono state ancora mosse denunce ufficiali contro la polizia. Il portavoce ha invitato le vittime dell’aggressione a presentare le loro accuse per proseguire nelle indagini sulla cattiva condotta dei poliziotti e per poter chiarire i fatti.

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