Berlino ora punta sui controllori in divisa. Quelli in abiti borghesi “non spaventano” abbastanza.
La direttrice della BVG ha annunciato recentemente che i controllori non lavoreranno più in borghese
I controllori della BVG (Berliner Verkehrsbetriebe) non lavoreranno più in borghese in seguito alla decisione dell’azienda di rendere riconoscibile il proprio personale. Eva Kreienkamp, direttrice dell’impresa, lo ha recentemente annunciato durante un incontro con il gruppo Igeb (Berliner Fahrgastverband, letteralmente “Associazione dei passeggeri di Berlino”). Secondo la stessa, la riconoscibilità dei controllori ha un effetto generale di “de-escalation” sugli evasori tariffari.
I dati sulle infrazioni contestate dimostrano, infatti, che i controlli in borghese non hanno nessun effetto sulla riduzione del numero delle stesse. Al contrario “Il numero di evasori tariffari è più alto di prima”, ha dichiarato Kreienkamp. “Ciò significa che i controlli in borghese non hanno alcun valore aggiunto”. Già da novembre, il personale di controllo indossa giacche blu con la scritta “Im Auftrag der BVG” (“A nome della BVG”). Attualmente, secondo quanto affermato dal portavoce della BVG Jannes Schwentu, la misura è stata applicata solo sulle metropolitane della zona ovest, ma è destinata ad essere estesa anche alle altre zone e agli altri mezzi di trasporto.
Un’altra ragione per cui i controllori dovrebbero essere riconoscibili
Inoltre, altri provvedimenti sono stati messi in atto a seguito dell’incontro già citato tra Eva Krienkamp e il gruppo Igeb. I membri dell’Associazione dei Passeggeri di Berlino hanno fatto notare, infatti, che alcuni passeggeri sono stati vittime di discriminazioni da parte degli ispettori e del personale di sicurezza a causa della loro origine o del loro sesso. In passato alcuni controllori della BVG avevano già ricevuto delle accuse per aver tenuto comportamenti discriminatori nei confronti di alcune minoranze etniche. Da questi fatti era nata la petizione rappresentata dall’hashtag #BVGWeilWirUnsFürchten, ovvero “BVG perché abbiamo paura”, che giocava ironizzando sullo slogan ufficiale della compagnia “BVG – weilwirDichlieben” (“BVG perché ti amiamo”). Anche per questo motivo l’azienda ha deciso di rendere riconoscibile il proprio personale.
Una storia con dei precedenti
In generale, non è la prima volta che questo tipo di misura viene introdotta sui mezzi pubblici della città. Nel 2011, infatti, la BVG aveva già interrotto i controlli in borghese. Il motivo riguardava la necessità di aumentare la sicurezza garantita e percepita nelle stazioni ferroviarie. La riconoscibilità del personale in divisa risultò essere una soluzione adeguata a questa esigenza. Nel 2019, l’azienda aveva puntato anche sull’aumento dei controlli sui mezzi di trasporto per ovviare alcune perdite causate da coloro che viaggiavano senza biglietto.
I controlli in borghese, in passato, hanno apparentemente generato confusione tra i passeggeri che più volte si sono chiesti se fosse stato davvero un ispettore a controllarli o se fossero stati ingannati. Dovrebbe quindi essere subito chiaro chi è un ispettore ufficiale e, in caso di dubbio, chi non lo è. La scelta di puntare sui controlli in divisa ufficiale, adottata dalla BVG, potrebbe essere perciò una soluzione adeguata a questi problemi.
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