Berlino, Gorillas licenzierà 87 dipendenti con meno di un mese di anticipo

Gorillas ha notificato il licenziamento di 87 dipendenti in un magazzino di Rungenstraβe a Berlino. Il tentativo di resistenza dei dipendenti

Il servizio di consegna Gorillas vuole licenziare 87 dipendenti di Berlino e incontra la resistenza dei dipendenti e del “consiglio di fabbrica”. La ragione del licenziamento è la chiusura della Warehouse in Rungestraße, a seguito del respingimento di una domanda per un cambio d’uso, secondo quanto affermato giovedì 10 marzo da una portavoce di Gorillas. “L’edificio non può essere utilizzato come magazzino per esigenza di tutela dei monumenti”. Giovedì, circa 30-40 persone, tra dipendenti e membri del consiglio, si sono riuniti davanti alla Warehouse per esprimere il loro dissenso rispetto a tale decisione. Il preavviso con cui sono stati avvisati gli 87 lavoratori non è infatti nemmeno di 30 giorni. “Gorillas si arricchisce mentre noi ne paghiamo il costo”, recita uno striscione.

La protesta dei dipendenti

Giovedì alcuni dei dipendenti si sono recati davanti la sede prossima alla chiusura per protestare contro la decisione dell’azienda. Tre membri del consiglio di fabbrica hanno comunicato che l’azienda era a conoscenza della scadenza del contratto e del mancato rinnovo già da ottobre. Il manager della Warehouse, Konstantin Lindlar, tuttavia, ha preferito comunicare della prossima chiusura e del conseguente licenziamento di tutti i dipendenti solamente il 2 marzo, annunciando come un tuono al ciel sereno – dato che nessuno, né tra i dipendenti né tra i membri del consiglio, era a conoscenza di questa eventualità – che tutti i lavoratori di questo magazzino, compresi i membri del consiglio, sarebbero stati licenziati a fine mese.

Foto di Berlino Magazine. Contestazione dei dipendenti alla Warehouse Alex

Foto di Berlino Magazine. Contestazione dei dipendenti alla Warehouse Alex

Il commento di alcuni lavoratori

“Il 2 marzo la direzione ci ha comunicato che tutti i dipendenti di Warehouse Alex sarebbero stati licenziati entro la fine del mese”, ha affermato un driver. “La maggior parte di noi, sono giovani migranti, che non parlano ancora tedesco (o poco) e che necessitano di un contratto di lavoro per poter rimanere in Germania, in quanto provenienti da fuori Europa. La necessità di un lavoro e di un salario, quando da giovane migrante si arriva in un nuovo Paese è un bisogno primario”. “Sebbene la direzione sappia da ottobre che la sede sarebbe stata chiusa, siamo stati informati solo la scorsa settimana”, critica il driver. Da quel momento, afferma un suo collega, il morale è crollato. “Abbiamo fatto molto per questa azienda, si era creato un ambiente familiare tra noi dipendenti. Ciò che chiediamo è solo un’assunzione di responsabilità nei confronti dei loro dipendenti, ma ancora non ci è stato garantito alcun riposizionamento in altri magazzini”.

Agnese, ragazza italiana che lavora all’interno della Warehouse, è stata assunta nel giugno scorso nella sede di Gorillas in Rungestraße e avrebbe dovuto lavorare fino al 15 giugno 2022, con speranza di rinnovo. “Mi sembra una situazione paradossale. 87 lavoratori sono venuti a conoscenza solamente una settimana fa – e senza neanche una comunicazione ufficiale, semplicemente una mail dal manager – che dal 1 aprile non avrebbero più avuto un lavoro. Ci ritroviamo in una situazione colma di dubbi e preoccupazioni e non possiamo nascondere la nostra rabbia nei confronti di una gestione della situazione tutt’altro che a tutela dei dipendenti”.

“È un tentativo di disgregare i sindacati”

Martin Bechert è l’avvocato del nuovo consiglio di fabbrica, presente giovedì 10 marzo alla contestazione. Da ricordare e sottolineare che anche la istituzione del consiglio fu per lungo tempo ostacolata e impedita dalla direzione di Gorillas, fino alla decisione del tribunale del lavoro di Berlino che stabilì nel novembre 2021 che l’azienda avrebbe dovuto permettere ai dipendenti di organizzarsi in sindacati. Bechert ha criticato aziende come Amazon, Tesla e Gorillas affermando che “calpestano i diritti dei lavoratori”. L’avvocato ritiene che la chiusura della warehouse sia una mossa strategica dell’azienda volta a “liberarsi dei dipendenti scomodi”. Tra gli 87 licenziati, infatti, ci sono tre tra i diciannove membri del sindacato di Gorillas. “Quello che sta accadendo è un tentativo di disgregare i sindacati”, sostiene Bechert. “È inconcepibile e ambiguo che 87 persone vengano buttate fuori dalla porta quando ci sono posti vacanti altrove”.

Leggi anche Germania, iniziate le consultazioni per introdurre l’obbligo vaccinale per tutti

Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni

Guarda foto e video e partecipa a concorsi per biglietti di concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter