Al Markisches Museum di Berlino un’imperdibile mostra di Helga Goetze nota attivista femminista
In occasione del centesimo compleanno della nota attivista e dichiarata femminista Helga Goetze (morta nel 2008), il Markisches Museum le dedica una matinée
Il messaggio di Helga Goetze
“Ogni giorno, dal 1983 al 2007, una donna con striscioni fatti in casa con un vocabolario grezzo si trovava di fronte alla Chiesa commemorativa dell’Imperatore Guglielmo di Berlino, dove si batteva per la liberazione sessuale. Nata tra le due guerre, l’artista tedesca Helga Goetze ha vissuto per molti anni la vita di una moglie impegnata e madre di sette figli, fino a quando non ha sperimentato la sua prima esperienza extra matrimoniale durante una vacanza in Italia nei primi anni ’70. Da quel momento in poi ha rotto con l’istituto del matrimonio, ha vissuto la sua promiscuità senza inibizioni e si è agitata a gran voce contro la proibizione sociale del piacere femminile fino alla sua morte nel 2008″.
Sono passati 14 anni dalla morte di Helga Goetze, ma una nuova generazione di femministe ha fatto proprio il suo messaggio. La sua affermazione come donna senza abbellimenti e donna anziana che ha diritto all’amore, alla nudità e alla libera sessualità. L’attivista ha portato avanti, in questo senso, un’importante lotta contro il body and age shaming.
La Fondazione Helga Goetze
Per molti anni la stampa ha parlato dell’attivista come scandalosa. Questa era l’opinione anche dei sette figli della donna, i quali hanno riconosciuto l’importanza del suo messaggio solo dopo la sua morte. Dopo questa realizzazione tardiva, i suoi figli, in primis Ulrich Goetze, hanno portato avanti la realizzazione della Fondazione Helga Goetze. “Quando nostra madre è stata sepolta nel vecchio cimitero di St. Matthäus a Schöneberg nel 2008, siamo rimasti completamente sorpresi dal gran numero di persone in lutto”, afferma Ulrich Goetze. L’eredità che la donna ha lasciato è straordinaria: innumerevoli scritti, soprattutto poesie, oltre a una grande quantità di immagini ricamate, nonché disegni e dipinti hanno chiarito che lo stile di vita di Helga Goetze come attivista era basato anche su una grande creatività artistica.
Come si legge in Tip Berlin, per la Fondazione Stadtmuseum, Helga Goetze non è solo una dei primi rappresentanti della scena queer berlinese”. La sua produzione artistica, composta da circa 600 oggetti è anche considerata un “importante elemento costitutivo dell’emancipazione femminile di Berlino”, che consente “intuizioni sulla diversità della sottocultura berlinese”.
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Immagine di copertina: foto di Franz Will, da Wikimedia.