Oltre 100 navi e sottomarini tedeschi usano software russi per navigare

Un rapporto secondo cui i sottomarini tedeschi stanno navigando per il mondo con un software russo ha suscitato preoccupazioni per la sicurezza

Nel suo numero del 27 Marzo, il quotidiano-tabloid BILD ha pubblicato un rapporto secondo il quale un sistema di navigazione di origine russa sarebbe stato installato sulle imbarcazioni della marina tedesca. A partire dal 2005, sotto la guida dell’allora Cancelliere Gerhard Schröder, almeno 100 vascelli, inclusi i nuovi sottomarini U35 e U36, lanciati rispettivamente nel 2015 e nel 2016, sarebbero infatti stati dotati dei terminali Navi-Sailor 4100. I dispositivi sono sviluppati dalla Transas, azienda russa che, dopo aver spostato la sua sede nel Regno Unito, è stata rilevata nel 2018 dalla compagnia finlandese Wärtsilä. La divisione adibita alla produzione di servizi militari e per la difesa rimane però ancora tutt’oggi in mano al dipartimento regionale di San Pietroburgo. Si teme che il sistema Navi-Sailor 4100 possa comportare violazioni alla sicurezza e sia suscettibile a possibili attacchi non solo da parte di agenzie di intelligence straniere, ma anche da gruppi di Cyberhacking indipendenti. La mancata conformità agli standard di sicurezza internazionali dettati dalla NATO potrebbe significare non solo la diffusione di informazioni militari altamente classificate, ma, nel peggiore dei casi, anche la completa perdita di controllo sulle funzionalità delle imbarcazioni. Ad aumentare ulteriormente le preoccupazioni di giornalisti e politici, le numerose manovre navali che la marina russa sta eseguendo nel mar Baltico, nelle vicinanze della costa tedesca.

Gli esperti invitano a non allarmarsi, ma i legislatori chiedono chiarimenti

All’allarme del BILD hanno risposto figure di rilievo della scena politica tedesca. Tra queste Tobias Lindner, il massimo rappresentante dei Verdi nella commissione parlamentare per la difesa, il quale, a seguito del rapporto del 27 Marzo, ha chiesto ulteriori chiarimenti in merito alla scelta del governo di affidarsi ad un produttore esterno alla NATO. L’ufficio stampa del ministero federale per la difesa ha risposto per adesso solo in modo criptico, assicurando che il governo stia costantemente compiendo grandi sforzi per garantire la sicurezza di tutto l’equipaggiamento in utilizzo. Nel frattempo alcuni esperti invitano a non allarmarsi. Come sottolineato da Jeremy Stöhs, analista navale presso l’Università di Kiel, la scelta a favore dell’Hardware della Transas non dovrebbe essere immediatamente fonte di scandalo, ma venire in primo luogo considerata alla luce della grande attenzione con la quale la Marina Tedesca seleziona i suoi sistemi operativi e di navigazione. Il Navi-Sailor 4100 sarebbe in realtà uno strumento standard, utilizzato non solo da navi commerciali in tutto il mondo, ma anche da imbarcazioni militari di altri paesi aderenti alla NATO, tra cui Stati Uniti e Regno Unito.

Non solo Wärtsilä, sotto i riflettori anche il coinvolgimento del ex-cancelliere Schröder

È proprio sotto il governo del social-democratico, che a partire dal 2005, il dipartimento federale per la difesa ha iniziato ad utilizzare i sistemi prodotti dalla Transas. Ancora prima che questa fosse ufficialmente rilevata dalla compagnia finlandese Wärtsilä. Schröder lavora da molti anni per le società energetiche russe ed è attualmente Presidente del consiglio di amministrazione Gazprom per la costruzione del gasdotto Nord Stream 2 nel Mar Baltico. Al contrario dell’ex Cancelliere, il quale non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione a riguardo, la compagnia Wärtsilä assicura la conformità agli standard militari internazionali e la completa sicurezza, inclusa quella informatica e crittografica, dei sistemi di proprietà della Transas. Il portavoce del gruppo finlandese dichiara infine l’indipendenza del ramo attivo nel settore della difesa , il quale dopo essere stato venduto dagli ex-proprietari intorno al 2015, non sarebbe mai stato ricollegato a Wärtsilä.

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Immagine di copertina: sottomarino @Pixabay