Olaf Scholz ha alte probabilità di diventare il nuovo Cancelliere della Germania
A pochi giorni dalle elezioni federali che decideranno il futuro politico tedesco dei prossimi quattro anni, il candidato socialdemocratico è avanti nei sondaggi. Svariate sono le cause dell’apparente successo, a partire dalla sua bravura nell’ “assomigliare” ad Angela Merkel
Domenica 26 Settembre in Germania si voterà per rinnovare il Bundestag, la camera dei rappresentanti dei cittadini della Repubblica Federale Tedesca. I sondaggi a qualche giorno dal Bundestagwahl (“il giorno del voto” in tedesco) parlano chiaro: il partito socialdemocratico di sinistra il cui leader è Olaf Scholz è in testa.
Le previsioni sono state riaggiornate al termine del terzo e ultimo dibattito tra i leader dei partiti più quotati alla vittoria: lo stesso SPD, l’ex coalizione democristiana della Merkel CDU/CSU ora guidata da Armin Laschet e i Verdi di Annalena Baerbock. Il confronto, mandato in onda in prima serata, si è tenuto a una settimana esatta dalle elezioni. Scholz ha tenuto il distacco dagli altri due candidati, mostrando calma e risolutezza. I sondaggi parlano chiaro, al termine del confronto il 42 % dei tedeschi considerava Scholz il candidato più idoneo alla guida del Paese. Il 27 % sosteneva Laschet e il 25% considerava la Baerbock l’erede della Merkel.
Le qualità che hanno portato Olaf Scholz primo nei sondaggi
Due sono le motivazioni principali che giustificano il successo di Scholz: la sua bravura nel mantenere l’elettorato di centro-sinistra da sempre fedele all’SPD, e l’abilità nel far capire al popolo tedesco che è lui il candidato ideale per il dopo Merkel. Scholz, politico di lunga esperienza, è stato Vicecancelliere dell’ultimo governo di grande coalizione con la CDU. Da questa esperienza ha imparato molto dalla sua rivale e collega. Orientando il partito socialdemocratico verso un movimento politico di sinistra moderato, ha creato segni di continuità con l’ormai ex amministrazione.
Nonostante ciò, Scholz ha sottolineato i punti da sempre cari alla sinistra, proponendo un innalzamento delle tasse per la fascia più ricca della popolazione e l’innalzamento del salario minimo orario. Tutte proposte politiche i quali gettiti fiscali andrebbero a finanziare i progetti per il passaggio verso un’economia più sostenibile. Insomma, tutte politiche “di sinistra” che non hanno allontanato l’elettorato storico del primo partito socialdemocratico europeo.
Anche Politico, storica rivista politica statunitense, ha stilato delle proiezioni sul risultato del voto del 26 settembre. Queste vedono ormai da settimane le conferme che si hanno in Germania, con Scholz primo candidato al 26 %, contro il 21 % della CDU e il 16% dei Verdi.
Il futuro della CDU/CSU: errori della gestione Laschet o la fine di un ciclo?
Nell’ambito di tutte queste previsioni, il successo dell’SPD fa clamore quanto la momentanea perdita di punti dell’ Union. La coalizione democristiana di centro-destra guidata da Armin Laschet sembra essere in svantaggio, ed è un dato che fa clamore nell’ambito della politica tedesca. La CDU/CSU, da 16 anni ormai alla guida del Bundeskanzleramt (sede del governo della Repubblica Federale Tedesco), ha svolto da sempre un ruolo politico di primo ordine nel panorama tedesco ed europeo. Quali sono state le motivazioni di un crollo così netto rispetto alle precedenti elezioni? Armin Laschet non è stato in grado di sostituire Angela Merkel? Oppure è una questione di cicli temporali politici che si sviluppano, creano dinamiche e tendenze e poi si spengono?
Senza ombra di dubbio, non era semplice sostituire la figura della Cancelliera Angela Merkel. La leader politica è stata un punto di svolta per la Germania e l’Europa, creando un netto distacco fra ciò che c’era prima di lei, e ciò che verrà dopo. I giornali, in queste settimane, parlano della vita politica tedesca del “dopo Merkel”, come se stessero parlando di un’imponente distinzione tra ciò che viene prima e ciò che verrà.
Armin Laschet, dal 2017 presidente della Renania Settentrionale-Vestfalia, aveva quindi un compito molto difficile. Per di più, non sono piaciute alcune vicende relative alla campagna elettorale della CDU/CSU, che ha subito parecchie critiche. Specialmente quando Laschet si è lasciato sfuggire una risata fuori posto durante il discorso di cordoglio a Erftstadt, uno dei centri più colpiti dall’alluvione che ha colpito la Germania a luglio 2021.
Il Bundestag: cos’è?
Il Bundestag è composto da 598 deputati ed è il Parlamento federale, rappresentando la volontà dei cittadini della Repubblica Federale Tedesca. Il Parlamento, dopo le elezioni che si sono tenute a settembre 2017, è presidiato da Wolfgang Schaeuble, della CDU. L’attuale Governo invece è un esempio classico del panorama politico tedesco: una grande coalizione che ha governato 12 degli ultimi 16 anni i cui partiti portanti sono proprio CDU/CSU e SPD.
Nelle elezioni di domenica prossima, invece, è probabile che una maggioranza formata da due partiti non basterà. Cominciano infatti le prime proiezioni di maggioranza, con quella capitanata dall’SPD, i Verdi e Linke come la più probabile.
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