La Svezia e le gang giovanili: sparatorie e bombe nelle periferie, situazione drammatica
Diventano sempre più frequenti e violente le morti causate dalle armi da fuoco in Svezia. Il governo fa appello a misure più serie
La Svezia, in passato uno dei paesi più sicuri, si è trasformata nello stato con il più alto numero di morti causate da scontri armati in Europa. Così è stato riportato dal Consiglio Nazionale Svedese per la Prevenzione contro la Criminalità (BRA) a fine maggio scorso. Da allora le sparatorie e le morti, che coinvolgono soprattutto ragazzi tra i 15 e i 29 anni, non si sono fermate. Le cause sembrano essere riconducibili a conflitti tra gang, traffico di droga e scarsa fiducia negli interventi della polizia. Il governo centrale, tuttavia, è determinato a affrontare il problema adottando misure più serie, rafforzando l’efficienza delle forze dell’ordine e lavorando sulla prevenzione a livello sociale.
La Svezia, uno tra i paesi europei con più morti d’arma da fuoco
In una recente classifica che include 22 paesi europei, la Svezia ha superato molti stati per il numero di morti pro capite dovute ad armi da fuoco, tra essi anche Italia e Paesi dell’Est (come riportato dal Guardian). Tra il 2014 e il 2017 il paese scandinavo era secondo solo alla Croazia. Nel 2018, benché i dati raccolti fossero parziali, la Svezia è salita in vetta alla classifica, spiega l’Economist.
La situazione è cominciata a peggiorare drasticamente dal 2000. Nel 2019 le città svedesi sono state teatro di 42 sparatorie e solo nel 2020 più di 40 persone hanno perso la vita a causa di un’arma da fuoco, riporta Reuters. A questo si aggiunge, secondo i dati raccolti dalla BRA, il Consiglio Nazionale Svedese per la Prevenzione contro la Criminalità, il massiccio utilizzo di esplosivi, utilizzati in circa 260 attacchi nel corso del 2019.
Gli scontri hanno solitamente luogo nelle periferie e nei quartieri disagiati delle città. Stoccolma, Gothenburg e Malmo in primis. I principali protagonisti sono solitamente ragazzi giovani, tra i 15 e i 29 anni che appartengono alla criminalità organizzata. Sembra, come specificato da Klara Hradilova Selin, ricercatrice al Consiglio Nazionale Svedese per la Prevenzione contro la Criminalità, che le sparatorie diano il via ad una catena di successivi scontri e uccisioni, come se si trattasse di un “contagio sociale”.
Le cause e la risposta del governo svedese
Benché le leggi svedesi in merito al possesso di pistole siano molto restrittive, pare che molte armi da fuoco provengano illegalmente dai Balcani. Le cause degli scontri nelle città sono però molteplici: rivalità tra gang, traffico di droga e scarsa fiducia nel corpo di polizia. A monte di tutto ciò anche il disagio sociale, la disoccupazione e la difficoltà ad integrarsi nella comunità. Il governo centrale tuttavia non vuole arrendersi di fronte alla drammaticità della situazione. È necessario rafforzare gli interventi delle forze dell’ordine e lottare contro la criminalità attraverso la prevenzione e le iniziative sociali. Si ipotizza anche la possibilità di consentire alla polizia l’accesso ai dati degli smartphone (soprattutto quelli di Facebook e Whatsapp) per poter tenere costantemente monitorati gli sviluppi, ha spiegato il Ministro degli Interni alla stampa in agosto. La situazione va riportata sotto controllo.
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Immagine di copertina: Passat Swedish Police Car, ©Wikimedia Commons, CC BY 3.0