La Germania ha urgente bisogno di immigrazione qualificata
Secondo il presidente dell’Agenzia federale per il lavoro, l’immigrazione è la chiave per il futuro della Germania
“La Germania ha bisogno di circa 400.000 immigrati ogni anno.” Ad affermarlo è Detlef Scheele, presidente dell’Agenzia federale per il lavoro. Più precisamente, come affermato alla Süddeutsche Zeitung ciò che si cerca è: “immigrazione qualificata per colmare le lacune nel mercato del lavoro tedesco”. A causa dello sviluppo demografico, che ha visto un calo delle natalità e un aumento delle aspettative di vita, in Germania si sta registrando una drastica inversione del rapporto pensionati-contribuenti. Scheele ha lanciato un urgente appello al governo per consentire l’ingresso nel Paese un maggiore numero di immigrati qualificati. “Molti di più rispetto agli anni precedenti. Infermieri, tecnici della climatizzazione, addetti alla logistica e accademici: ci sarà carenza di lavoratori qualificati ovunque”.
La carenza di manodopera in Germania
Secondo Scheele gli sviluppi demografic stanno avendo un importante impatto nel mondo del lavoro. Il numero di potenziali impiegati in età lavorativa, infatti, sta già diminuendo di quasi 150.000 unità quest’anno e, “nei prossimi anni, sarà molto più drammatico”. Nel quadro da lui descritto la Germania può affrontare il problema lavorando su tre fronti. Il primo è formare disoccupati o non qualificati. Il secondo è cercando di spingere, forse dando sovvenzioni, i datori di lavoro a far passare a full time tutte quelle persone akl momento in part-time, ma che avrebbero desiderio di lavorare più ore. Il terzo è, per l’appunto, attraverso l’immigrazione. La problematica è seria e sicuramente sarà al centro delle preoccuazioni del governo che uscirà dalle elezioni federali di settembre. Scheele ha anche commentato i riflessi sull’immigrazione dell’attuale situazione concernente l’Afghanistan. “Se i rifugiati stanno venendo dall’Afghanistan, la Germania dovrebbe fare la sua parte per accoglierli. ma si tratta di un’immigrazione che non ha a che fare con la soluzione del problema del mercato del lavoro tedesco”.
Il commento di Christian Dürr sull’immigrazione
Già un anno fa, Christian Dürr, vice capo gruppo dei parlamentari dei liberali (FDP), quindi centro-destra, aveva posto l’attenzione sull’alta età media della Germania e sul relativo problema demografico. In un’intervista con il The Local, aveva affermato: “L’immigrazione è essenziale per il futuro della Germania. Siamo uno dei Paesi con un tasso di anzianità più alto del mondo, e presto vivremo un’enorme ondata di pensionamenti. I nostri tassi di natalità sono bassi, quindi, senza immigrazione, il Paese regredirà. L’immigrazione, oltre ad essere una risorsa per il lavoro, favorisce la diversità, che a sua volta ci rende un paese ed una società migliore. Il nostro sistema pensionistico è a consumo: l’attuale generazione di lavoratori paga direttamente al fondo pensione che distribuisce denaro ai pensionati. Il sistema funzionava perfettamente negli anni ’50, ma nel corso degli anni l’equilibrio tra lavoratori e pensionati si è drammaticamente distorto verso questi ultimi”. Secondo Dürr la Germania avrà bisogno di circa 500.000 immigrati ogni anno per contrastare il cambiamento demografico. Tuttavia, la questione nevralgica da dover garantire e assicurare riguarda l’accesso al mercato del lavoro: deve essere diretto e deve attrarre manodopera qualificata.
Le attuali leggi tedeschesull’immigrazione
Il governo tedesco, nel 2019, ha progettato una legge per facilitare la migrazione in Germania per i lavoratori con competenze professionali. La legge è entrata in vigore nel marzo 2020 e mira ad allentare le restrizioni e la burocrazia per i professionisti quando migrano in Germania attraverso domande di visto semplificate. È ancora presto, probabilmente, per esprimere un giudizio sulla sua efficacia, soprattutto dopo un anno e mezzo di pandemia. Secondo l’Ufficio federale di statistica, l’immigrazione “netta” in Germania, ovvero il numero di arrivi sottratto quello di chi ha lasciato, nel 2020 è stata di 209mila persone, tuttavia è stata sicuramente influenzata dall’impatto del Covid-19.
Vedi anche Germania, nel 2020 più decessi che nascite (e meno immigrazione): la popolazione cala
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