In Germania continua a peggiorare la diseguaglianza economica
La disuguaglianza economica in Germania è in aumento. Un rapporto del governo rivela che i poveri sono sempre più poveri, i ricchi più ricchi.
Essere poveri pur avendo un lavoro sta diventando una realtà sempre più comune in Germania. E’ ciò che emerge dall’ultimo rapporto sulla disuguaglianza economica del ministero del Lavoro tedesco, approvato mercoledì dal gabinetto di Angela Merkel. La relazione, redatta ogni quattro anni, fornisce una panoramica della situazione sociale in Germania. Al momento, però, è piuttosto desolante. Il divario tra ricchi e poveri si sta notevolmente allargando. La pandemia da coronavirus ha ulteriormente aggravato la situazione. Per i partiti di opposizione, i sindacati e le associazioni sociali, si tratta di un segnale di allarme. Come ha evidenziato a DW Joachim Rock, ricercatore e capo dipartimento del lavoro presso la Paritätische Wohlfahrtsverband, «il rapporto mostra che la crisi ha colpito i più poveri più duramente». Ha inoltre aggiunto che soprattutto durante l’emergenza sanitaria, le persone con redditi bassi hanno avuto un alto rischio di «perdere il lavoro e il reddito». I ricchi, invece, hanno fatto molta meno fatica.
L’effetto coronavirus
Le disuguaglianze economiche e sociali si sono inasprite durante l’emergenza sanitaria. Come emerge dal rapporto, circa un quarto delle famiglie ha affermato che i propri redditi si sono ridotti durante la pandemia. I lavoratori a reddito medio e basso sono stati i più colpiti. Tra le persone indagate, molte di quelle con redditi particolarmente bassi hanno dichiarato di aver avuto difficoltà nel far fronte alle spese correnti dall’inizio dell’emergenza. I rischi associati alla pandemia sono stati maggiori nelle fasce di reddito più basse, continua il rapporto, perché queste persone hanno avuto «poche riserve o altra flessibilità finanziaria». Rock, della Paritätische Wohlfahrtsverband, ha notato che i redditi in Germania presentano andamenti molto diversi: «Mentre le persone con redditi bassi spesso hanno subito perdite reali, i redditi più alti sono cresciuti in maniera considerevole. La ricchezza è distribuita in modo molto diseguale: la metà più ricca della popolazione detiene il 99,5% del patrimonio». Circa il 3,8% della popolazione ha una ricchezza netta molto elevata. Ciò significa che possiede più di mezzo milione di euro, di solito in immobili, investimenti finanziari o beni aziendali.
Le reazioni al rapporto
Il rapporto ha suscitato molte critiche da parte dei partiti di opposizione. Il leader del partito dei Verdi Katrin Göring-Eckardt ha affermato che il crescente divario tra ricchi e poveri e l’esperienza della crisi e della povertà per un numero sempre maggiore di persone rappresenta un veleno per la coesione sociale. Katja Kipping, portavoce Die Linke in materia di politiche sociali, ha dichiarato: «La promessa neoliberista della mobilità verso l’alto si sta rivelando una promessa vuota, almeno per le classi più povere». Rock, invece, si è mostrato critico nei confronti del governo Merkel. «La disuguaglianza in Germania è cresciuta in modo significativo negli ultimi 16 anni – ha detto – A questo hanno contribuito in modo significativo le riforme sociali entrate in vigore nel 2005. Nel 1995 solo il 15% dei disoccupati viveva in povertà; nel 2005 era già oltre il 35% e nel 2015 quasi i due terzi». La questione relativa alla giustizia sociale giocherà dunque un ruolo di primo piano nella prossima campagna elettorale.
La povertà in Germania
Cosa significa essere poveri in Germania? Le persone sono povere solo se non hanno un tetto sopra la testa, raccolgono cibo nella spazzatura o vivono con il sostegno statale? O riguarda anche i cittadini che hanno un lavoro a tempo pieno, ma non possono vivere con il proprio salario? In Germania, la povertà è definita con precisione. Una persona è classificata come povera se vive con meno del 60% del salario netto medio, che attualmente è pari a € 1.176 al mese. I ricchi, invece, sono coloro che percepiscono uno stipendio netto mensile superiore a 3.900 euro. Tuttavia, questa classificazione includerebbe anche i super ricchi. E’ il caso del proprietario della catena di supermercati Lidl, Dieter Schwarz, la cui ricchezza privata è stimata a oltre 20 miliardi di euro. Come mostra l’ultimo rapporto, la percentuale di ricchi in Germania ha continuato a crescere negli ultimi anni. Lo stesso è avvenuto per il dato relativo alle persone povere. Di conseguenza, la fascia di reddito medio si sta riducendo sempre di più e la disuguaglianza economica aumenta.
La storia di Djamila Kordus
Dal rapporto emerge chiaramente come la promessa di progresso sociale rimanga per lo più insoddisfatta per le persone più povere e i loro figli. I lavoratori in settori a basso salario, infatti, hanno pochissime possibilità di avanzamento. L’analisi del governo fa dunque riflettere. Soprattutto per le persone come Djamila Kordus, madre single di Berlino. La donna ha partecipato al talk show televisivo di ARD «Hart aber fair» il 10 maggio, all’interno del programma «Poveri nonostante il lavoro – il progresso sociale è una promessa vuota?». Kordus è diventata il simbolo della nuova povertà, dovendo fare i conti con una continua carenza di denaro. Sebbene abbia un lavoro a tempo pieno presso un grande rivenditore online come addetta al magazzino, le rimangono infatti circa 500 € con cui vivere ogni mese, una volta detratte le spesse fisse. Ma una cosa è fuori discussione per lei: ottenere aiuti da parte del governo invece di andare a lavorare. «Sono cresciuta pensando che il lavoro è la cosa più importante», ha detto nello show televisivo. Vuole essere un modello per sua figlia: «Se mi siedo a casa, cosa faranno poi i ragazzi?».
“Ich bin so groß geworden, dass Arbeit das Wichtigste ist und ich bin ja ein Vorbild für mein Kind”, sagt die alleinerziehende Mutter Djamila #Kordus bei #hartaberfair @DasErste. #workingclass #Arbeit pic.twitter.com/8FiPBTjdAy
— hart aber fair (@hartaberfair) May 10, 2021
Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni
Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter
In copertina: foto di Leroy_Skalstad via Pixabay