Il bambino che disegnava le ombre, thriller tra Auschwitz e Mengele firmato dall’italiana Oriana Ramunno
Pubblicato da Rizzoli in Italia e Harper Collins in Gran Bretagna, il romanzo di Oriana Ramunno racconta l’indagine per omicidio nel celebre campo di concentramento
«Questo libro nasce soprattutto dall’esperienza di mio zio, un sopravvissuto ai lager nazisti. Grazie alla sua testimonianza ho cominciato a studiare l’Olocausto e a un certo punto ho capito che avevo bisogno di raccontare la Memoria e che volevo farlo attraverso gli occhi di un tedesco, per capire quale frattura morale deve esserci stata in chi ha dovuto accettare il compromesso per un quieto vivere». Oriana Ramunno, classe 1980, originaria di Rionero in Vulture, provincia di Potenza, ma dal 2019 a Berlino, racconta così i primi passi che l’hanno portata alla scrittura di Il bambino che disegnava le ombre, thriller pubblicato da Rizzoli a marzo 2021 e da Harper Collins in Gran Bretagna. Ramunno ha vinto in passato numerosi concorsi ed è arrivata finalista sia al premio Alberto Tedeschi che al premio Il Battello a Vapore. Nel 2018 ha partecipato anche alla raccolta Amori malati del Giallo Mondadori.
Ambientato nel 1943 ad ad Auschwitz nel 1943, Il bambino che disegnava le ombre racconta l’indagine di Hugo Fischer, investigatore di punta della Kriminalpolizei impegnato a scoprire chi abbia assassinato Sigismud Braun, pediatra stretto collaboratore di Josef Mengele durante i suoi esperimenti con i gemelli. Dalla soluzione del caso dipende sia la sua carriera che, forse, la sua vita. Spiega Oriana Ramunno: «Oltre al ricordo dei racconti di mio zio, per le ricerche necessarie alla scrittura Il bambino che disegnava le ombre ho lavorato su più piani. Sono stata ad Auschwitz e mi sono avvalsa delle documentazioni della Topografia del Terrore, il progetto nato per documentare e ricercare il sistema del terrore instaurato dai nazionalsocialisti. Il fatto di vivere stabilmente a Berlino poi mi ha aiutato molto, in questo».
Il bambino che disegnava le ombre di Oriana Ramunno, i luoghi
«Fischer è berlinese e spesso nel corso del romanzo rievoca la sua città, già in parte distrutta dai primi bombardamenti della RAF. In particolare ricorda il Nikolaiviertel, dove vive, la Unter Den Linden, il Kurfürstendamm e la La Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche che è appena stata colpita dalle bombe. Inoltre ricorda spesso e con grande nostalgia il Wattenmeer, dove andava in vacanza da piccolo».
Perché una scrittrice italiana decide di vivere a Berlino
«Per lavoro, ma anche perché sia io che mio marito siamo dell’idea che un’esperienza all’estero non possa che arricchire a livello culturale e sociale. Prima di Berlino ci sono state Barcellona e Pretoria, in Sudafrica. Speriamo di aver fatto un piccolo dono ai nostri figli, che in questo modo hanno scoperto che il mondo è grande».
Scrivere un libro a Berlino
«Abitiamo a Neukölln e solitamente lavoro da casa ma, se il tempo lo consente, adoro scrivere con il portatile, all’aperto. Per l’ispirazione mi basta guardarmi attorno. In questa città c’è ispirazione in abbondanza per numerosi romanzi!».
Il bambino che disegnava le ombre
di Oriana Ramunno
Rizzoli Editore
prezzo 17,10 €
acquistabile in libreria e online
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