La Germania sta valutando se perseguire il principe saudita per crimini contro l’umanità

RSF considera il principe saudita responsabile dell’omicidio di Khashoggi e delle persecuzioni contro i giornalisti. E chiede alla Germania di aprire un’inchiesta

L’organizzazione di Reporter Senza Frontiere (RSF) ha presentato alla Corte federale di giustizia tedesca un documento di oltre 300 pagine in cui si accusano il principe ereditario Mohammed bin Salman e diversi funzionari del Governo saudita di crimini contro l’umanità. RSF ha denunciato la persecuzione “diffusa e sistematica” dei giornalisti in Arabia Saudita e si è rivolta al Pubblico Ministero tedesco, dotato della facoltà di perseguire crimini che violano il diritto internazionale, affinché apra un’indagine contro il principe saudita. Spetta dunque alla Germania decidere se procedere.

L’accusa di Reporter Senza Frontiere

In Arabia Saudita – denuncia RSF – i giornalisti sono “vittime di attacchi diffusi e sistematici da parte di una politica statale volta a punirli o metterli a tacere.” Nel documento redatto dall’ONG, che si batte per la libertà di stampa e di informazione, figura anche il nome di Jamal Khashoggi, il giornalista assassinato nel consolato saudita di Istanbul il 2 ottobre del 2018. RSF denuncia il fatto che i principali sospettati nell’omicidio del giornalista rimangano del tutto immuni alla giustizia. Accusa infatti il principe Mohammed bin Salman di essere il mandante dell’assassinio, con la complicità di diversi membri d’alto rango del Governo. Nel documento si cita anche la detenzione arbitraria di 34 giornalisti, tra cui il blogger Raif Badawi, condannato a 10 anni di reclusione per aver criticato il ruolo della religione in Arabia Saudita.

L’appello alla Corte tedesca e i possibili sviluppi

Il Codice penale tedesco per crimini contro il diritto internazionale (VStGB), divenuto legge nel 2002, autorizza pubblici ministeri e tribunali tedeschi a perseguire a livello internazionale crimini contro l’umanità, crimini di guerra e genocidi. Il Segretario generale della RSF, Christine Deloire, chiede dunque alla Corte tedesca di prendere posizione e aprire un’indagine sui crimini da loro denunciati. Per RSF il sistema giudiziario tedesco non solo ha la facoltà, ma ha anche dimostrato di avere la disponibilità e la volontà di perseguire i crimini internazionali. Infatti ha manifestato più volte “il suo interesse nel voler ottenere giustizia nei casi di Jamal Khashoggi e Raif Badawi”, sostiene l’organizzazione. Ora rimane da vedere come agirà la Corte di giustizia tedesca. Per Wolfgang Kaleck, direttore del Centro europeo per i diritti costituzionali e umani (ECCHR) con sede a Berlino, gli ostacoli da superare sono molti. “I singoli crimini non sono indagati, nemmeno un omicidio brutale come quello di Jamal Khashoggi”, afferma. Per intervenire occorre che si dimostrino attacchi sistematici e diffusi contro interi gruppi di persone. Ed è proprio questo che RSF vuole provare.

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Immagine di copertina: © Pixabay