La Germania si rifiuta di vendere armi all’Ucraina (che vuole esser pronta con la Russia)
Il Ministro degli esteri Heiko Maas si è opposto alla richiesta di armamenti da parte del Presidente dell’Ucraina Volodymyr Selenskyj: “Il conflitto con la Russia può essere risolto solo a livello politico”.
L’Ucraina è coinvolta da anni in un conflitto contro la Russia. In questi ultimi mesi, quando le truppe russe si sono radunate vicino al confine, la tensione è arrivata ai massimi livelli. Il Presidente ucraino, Volodymyr Selenskyj, ha quindi chiesto un maggiore coinvolgimento da parte della Germania, rivolgendo richieste specifiche in merito alla consegna di motoscafi missilistici, motovedette e fucili d’assalto. Tali richieste hanno però incontrato l’opposizione del Ministro degli esteri tedesco. Heiko Maas, ritiene infatti che la diplomazia sia l’unica via percorribile per risolvere le ostilità, e sottolinea che proprio questo approccio guiderà la partecipazione della Germania nel conflitto.
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No anche alle “armi difensive” per l’Ucraina
Il Ministro ha ricordato che dal 2014 la Germania ha donato 2 miliardi di euro in aiuti per le iniziative civili. Attualmente, al fianco della Francia, la Germania continua inoltre a rivestire un ruolo rilevante come mediatrice nei negoziati tra Ucraina e Russia. Il Presidente ucraino si dice grato alla Germania per il sostegno ricevuto, ma ammette che si sarebbe aspettato un maggiore coinvolgimento a livello militare. In contrapposizione con la posizione del Ministro Maas si schiera invece Robert Habeck, co-presidente dei Verdi, che dopo una visita in Ucraina la settimana scorsa si è detto favorevole alla consegna di “armi difensive” al Paese. “Le armi difensive possono essere difficilmente negate all’Ucraina”, ha dichiarato Habeck in un’intervista a Deutschlandfunk.
Una questione spinosa
Quello dei Verdi è un partito generalmente pacifista e le affermazioni di Habeck hanno portato grande scompiglio tra i suoi sostenitori, tendenzialmente contrari all’intervento in questioni straniere. Jürgen Trittin, esponente dell’ala maggiormente di sinistra del partito, ha affermato: “La vendita di armi all’Ucraina sarebbe in contraddizione con il nostro principio di non esportare armi in zone di guerra. Le consegne di armi continuano a minare l’attuazione degli accordi di Minsk”. Anche altri politici tedeschi si sono espressi duramente nei confronti delle dichiarazioni di Hebeck, accusandolo di avere una ridotta comprensione delle realtà geopolitiche. É stato inoltre sottolineato come le regole di esportazione tedesche non facciano distinzione tra armi offensive e difensive. L’Ambasciatore ucraino in Germania, Andrij Melnyk, si è schierato con Habeck, sostenendo che la consegna delle armi sarebbe un efficace mezzo per raggiungere la pace. Nel frattempo, diversamente dalla Germania, gli Stati Uniti stanno già consegnando equipaggiamento militare all’Ucraina.
Perché Germania non può accogliere le richieste ucraine
Dopo le dichiarazioni di Habeck il futuro dei Verdi al governo è stato messo in discussione. Infatti, con queste parole, è emersa una certa inesperienza del partito su questioni delicate, soprattutto in fatto di politica estera. In un conflitto non esistono armi di difesa, perchè non si può avere un controllo sull’utilizzo degli armamenti. Inoltre la fornitura di armi da parte della Germania si tradurrebbe in un sostegno esplicito a una della parti del conflitto, e la Germania perderebbe così il ruolo di mediatore. “La Russia sfrutterebbe l’armamento dell’Ucraina come pretesto per il dispiegamento delle proprie truppe in Crimea, nell’Ucraina orientale e al confine russo-ucraino”, ha sostenuto a riguardo il deputato della CDU Jürgen Hardt.
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Immagine di copertina: CC0 Pixabay