Germania: il governo decide di fermare il Nord Stream 2

Il Cancelliere Olaf Scholz ha annunciato il congelamento dell’autorizzazione del gasdotto Nord Stream 2 in risposta al riconoscimento da parte del Cremlino di due regioni separatiste in Ucraina

A seguito della clamorosa decisione russa di riconoscere l’indipendenza di due repubbliche separatiste ucraine e di inviare soldati nella regione, Berlino ha sospeso l’autorizzazione del gasdotto Nord Stream 2 – gasdotto che, attraverso il Mar Baltico, trasporta direttamente il gas proveniente dalla Russia in Europa occidentale, passando per la Germania. Lo ha dichiarato il Cancelliere Olaf Scholz poche ore dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato alle forze armate di recarsi nelle regioni separatiste, le cosiddette Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Il Nord Stream 2, progetto costato circa 11 miliardi di euro e voluto fortemente da Angela Merkel, era stato completato alla fine dello scorso anno ed era in attesa dell’ultimo via libera. La situazione geopolitica tuttavia, “rende assolutamente necessaria una rivalutazione del gasdotto del Mar Baltico”, ha affermato il ministro federale dell’Economia Robert Habeck (Verdi).

La partita geopolitica giocata attorno al Nord Stream 2

La partita attorno al Nord Stream 2 è una questione nevralgica per gli equilibri tra Occidente e Russia. Da un lato infatti l’Europa è fortemente dipendente dalle forniture di Gazprom, il colosso dell’energia controllato dal Cremlino; dall’altro l’economia russa, fondata sugli idrocarburi, non può concedersi di rinunciare al suo principale acquirente di gas, l’Europa. Tuttavia, “Se le cose non degenerano ulteriormente politicamente e il rubinetto del gas non viene chiuso completamente, la decisione potrebbe non avere un impatto così grande a breve termine”, ha affermato Loeschel, professore di Economia ambientale e delle risorse e sostenibilità all’Università della Ruhr di Bochum in un’intervista a tagesschau.de. Lo stop del Nord Stream 2 potrebbe quindi non avere un impatto così grave a breve termine, perché nonostante la sua importante funzione, è ancora fisicamente irrilevante: nessun gas è ancora passato attraverso il nuovo gasdotto. Anche Claudia Kemfert, capo del dipartimento di Energia, trasporti e ambiente dell’Istituto tedesco per la ricerca economica si allinea con le opinioni di Loeschel: “A breve termine, l’approvvigionamento di gas è assicurato, nonostante siano previsti ulteriori aumenti di prezzo. Il rincaro dei prezzi, però, non è dovuto allo stop del Nord Stream 2, ma a seguito della grave crisi geopolitica che sta investendo la società”, ha affermato l’esperta al tagesschau.de.

Prima dell’annuncio di ieri dello stop temporaneo del Nord Stream 2, il governo tedesco era stato riluttante ad adottare tale misura, forse per il timore di una chiusura delle forniture di gas da parte di Mosca come ritorsione. La Germania, infatti, riceve circa il 55% del gas naturale dalla Russia. Tuttavia, per il momento, la fornitura di gas attraverso il Nord Stream, il gasdotto già presente e in funzione, per via degli accordi contrattuali, dovrebbe rimanere in attività senza temere cambiamenti. “Al momento non abbiamo notizie dai nostri membri secondo cui la Russia non sta adempiendo ai suoi obblighi nei confronti dei partner contrattuali”, ha affermato a Reuters Timm Kehler, amministratore delegato dell’associazione “Zukunft Gas”. La Russia è sempre stata un fornitore di energia affidabile negli ultimi 50 anni, anche durante la Guerra Fredda. Sia Habeck sia la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen hanno comunque recentemente affermato che l’Europa è preparata in caso di interruzione delle forniture di gas russo. In particolare si sono svolti colloqui con gli esportatori USA, Qatar ed Egitto.

Habeck prevede un aumento dei prezzi del gas

Nonostante la fornitura di gas non dovrebbe essere, al momento, interrotta sono previsti aumenti dei costi del gas a causa del conflitto. “La guerra farà salire i prezzi dei fossili”, ha affermato il vicecancelliere. Già da novembre, la quantità di gas naturale in arrivo in Germania dalla Russia è precipitata, facendo salire i prezzi alle stelle e prosciugando le riserve. Questi avvenimento hanno comportato una grave crisi energetica in tutta l’Europa. Il Nord Stream 2, proprietà di una sussidiaria di Gazprom, colosso energetico russo controllato dallo Stato, è stato riempito di gas, senza mai essere stato effettivamente trasportato in Europa in quanto in attesa delle ultime approvazioni da parte del governo tedesco. È facile quindi immaginare che i prezzi del gas subiranno ulteriori incrementi che graveranno sui cittadini europei, già appesantiti dall’instabile situazione economica.

 Il commento di Russia e Ucraina

Dmitri S. Peskov, portavoce del Cremlino, ha espresso il dissenso russo per la decisione: “negli accordi era stato ribadito che questo progetto non avrebbe avuto nulla a che fare con la politica e non avrebbe dovuto. È un progetto indotto da ragioni puramente economiche e commerciali che, oltre al reciproco vantaggio, vuole essere un fattore stabilizzante per il mercato europeo del gas”.

Parere ovviamente antitetico da parte del governo ucraino, che ha accolto favorevolmente la decisione della Germania. Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba lo ha definito “un passo moralmente, politicamente e praticamente corretto nelle circostanze attuali”.

Vedi anche A Berlino una manifestazione di solidarietà dopo un attacco razzista a Prenzlauer Berg

Immagine di copertina di TobiasRehbein da Pixabay

Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni

Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter