Germania, i club perdono il ricorso per riaprire nonostante le restrizioni
Fallito il tentativo di tornare a ballare all’interno dei club: il tribunale di Berlino ha confermato il divieto
A causa della crescita dei contagi, dall’8 dicembre a Berlino è in vigore il divieto di ballare all’interno dei club. A causa di ciò molti club hanno chiuso temporaneamente, mentre altri sono rimasti aperti, decidendo di ospitare eventi da seduti o di tenere eventi all’aperto. Una decisione, quella del Land di Berlino, che si è scontrata con l’opposizione dei club e degli organizzatori di eventi. Molti club berlinesi infatti, tra cui KitKatClub, Matrix, Club OST, Der Weiße Hase, o personaggi del settore come il Dj Paul van Dyk, avevano presentato ricorso contro il divieto di ballare al tribunale amministrativo di Berlino. Le richieste dei club questa volta non sono state accolte: settimana scorsa il tribunale di Berlino ha infatti annunciato che il divieto resterà in vigore. Secondo i giudici, il rischio di contagio in eventi in cui si balla all’interno dei club è ancora troppo alto.
Eventi nei club troppo rischiosi, la posizione del tribunale di Berlino
I giudici del tribunale amministrativo di Berlino hanno riconosciuto che il divieto di ballare rappresenta una “notevole invasione della libertà di professione”. Nonostante ciò, il divieto rimarrà in vigore in quanto non sono al momento disponibili ulteriori misure per attenuare i contagi. Gli stessi giudici hanno riconosciuto che anche se le misure introdotte di recente (come il 2G+) contribuiscono a ridurre le infezioni, queste non sono però sufficienti per fermarle. Sussiste il rischio di contagio via aerosol, specialmente con un gran numero di persone che ballano, aumentando l’attività respiratoria, all’interno di una stanza. Inoltre i giudici ritengono che, a causa della “disinibizione indotta dall’alcol”, in questi contesti le regole del distanziamento possano essere facilmente trascurate.
Le richieste dei club: PCR per ballare in sicurezza
I rappresentati dei club di Berlin, rinuniti nella Clubcommission, sono critici verso la reintroduzione del divieto di ballare. Non negano la necessità di applicare delle restrizioni a eventi a larga capienza, come concerti, Dj-sets o simili, ma chiedono che vengano applicate nuove misure per permettere alla vita sociale di continuare e di dare stabilità economica agli operatori del settore. In particolare, la soluzione andrebbe trovata nell’obbligo di sottoporsi a test PCR prima degli eventi. Secondo Lutz Leichensenrig, portavoce della Clubcommission, “prima che i politici scelgano di nuovo le misure sbagliate per combattere la pandemia, dovrebbero prestare attenzione a tutte le alternative disponibili. I test PCR, in particolare, non hanno ricevuto l’attenzione che meritano. Ma potrebbero fornirci la sicurezza di cui abbiamo bisogno”.
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Immagine di copertina: foto di Amir Toossi da Unsplash