Copenhagen

Copenhagen sta per costruire un’immensa isola artificiale per farne poi un quartiere cittadino

Il parlamento danese ha approvato il progetto per la costruzione di un’isola artificiale. Il prezzo ammonta a 20 miliardi di corone, ma l’impatto ambientale preoccupa

Venerdì il Parlamento danese ha votato a favore della costruzione di un’isola artificiale da 20 miliardi di corone (3,3 miliardi di dollari) a Copenaghen. Sarà costruita a nord del Refshale Island, un’ex area industriale, e si prevede che un tunnel portuale sarà collegato all’attuale autostrada E20. L’isola ospiterà almeno 35.000 persone. La popolazione sarà collegata al centro dal tunnel portuale e una linea della metropolitana. L’isola artificiale avrà una dimensione di circa 3 chilometri quadrati e fungerà anche da protezione contro le future inondazioni a Copenaghen, a causa dell’innalzamento del livello del mare. Diverse critiche riguardano la scarsa considerazione degli eventuali impatti ambientali della costruzione di Lynetteholm, nome provvisorio dell’isola.

Contro lo sviluppo di Lynetteholm

Nonostante il progetto sia passato in Parlamento con 85 a favore e 12 contro, il caso è stato portato davanti alla Corte di giustizia europea da gruppi ambientalisti. Le preoccupazioni riguardano il trasporto di materiali su strada che coinvolge molti veicoli. Una stima ambientale ha suggerito che sarebbero necessari fino a 350 viaggi di camion al giorno attraverso Copenaghen per consegnare le materie prime una volta iniziata la costruzione dell’isola. Inoltre, per la costruzione servirebbero circa 80 milioni di tonnellate di terreno nell’area. Gli ambientalisti sono anche preoccupati per quanto riguarda il movimento dei depositi in mare, e il conseguente impatto sugli ecosistemi e sulla qualità dell’acqua. Secondo l’emittente danese DR, diversi manifestanti si sono radunati fuori dal palazzo del parlamento a Copenaghen. Anche Carina Christensen, capo dell’associazione per il trasporto di merci su strada danese (IDT), si è espressa. Lei sostiene la necessità di un trasporto più “climate friendly”. Sarebbe un’opzione per la consegna dei materiali per la costruzione di Lynetteholm. Ad esempio, con i camion elettrici. Questo, però, richiederebbe il via libera del governo funzionari.

 

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Immagine di copertina: Foto da Pixabay