Berlino, pedofilo convinceva madri a lasciargli molestare le loro bambine
Orrore a Berlino tra foto e video di pornografia infantile
Scrivere riguardo a questioni serie come queste è sempre difficile, eppure è essenziale, perchè c’è bisogno di spargere la voce, di denunciare pubblicamente questi avvenimenti per diffondere consapevolezza tra la popolazione. Purtroppo, di queste persone è pieno il mondo e Andreas L. – il pensionato di 68 anni in questione – è uno di questi. Quest’ultimo nel 2019 avrebbe convinto alcune madri ad abusare delle loro figlie in cambio di denaro. È in carcere da dicembre 2020 mentre a marzo 2021 ci sarà la nuova sentenza.
Le vittime colpite hanno tra i 2 e i 12 anni
16 crimini compiuti e 9 tentati tra il giugno 2018 e gennaio 2020. Il pedofilo ha contattato via internet madri single e in difficoltà finanziarie e le avrebbe pagate tra i 50 e i 100 euro in cambio di foto, filmini e registrazioni in pose sessualizzate delle loro figlie, che appagassero i suoi desideri. Nell’aprile del 2019 i funzionari avevano perquisito il suo appartamento e avrebbero trovato 822 file di pornografia infantile e registrazioni orribili. Ma non è tutto. Infatti, solo 9 mesi dopo, un’altra perquisizione ha portato alla scoperta di altre 22.552 foto e 67 video pedopornografici.
La procura vuole ottenere almeno 6 anni di carcere
Il pensionato, con precedenti penali alle spalle riguardanti sempre il possesso di materiale pedopornografico nel 2010, è in attesa della sentenza il prossimo 18 Marzo 2021. L’accusa chiede che per il criminale dai cinque ai cinque anni e mezzo di reclusione ma solo se l’imputato confesserà e collaborerà nel rispondere alle domande. La proposta deve venire valutata dall’avvocato difensore il 25 Febbraio.
Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni
Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter
Immagine di copertina: da Pixabay