Sindrome dell'Avana all'ambasciata americana screenshot preso da https://www.youtube.com/watch?v=r3FiNuWYciA

Berlino, casi di sindrome di l’Avana all’ambasciata USA. Sospettata la Russia

La polizia in Germania sta indagando sui nuovi casi di “Sindrome dell’Avana” nell’ambasciata statunitense. Si pensa a un coinvolgimento della Russia

La polizia tedesca ha iniziato un’indagine in seguito al rilevamento di possibili nuovi casi della cosiddetta “Sindrome dell’Avana” nell’ambasciata americana a Berlino. L’investigazione, che mira a rintracciare i responsabili, ha avuto inizio dopo che diversi funzionari americani hanno riportato sintomi riconducibili alla sindrome. Tra questi ci sono mal di testa, spossatezza, nausea, problemi di equilibrio, perdita dell’udito e della memoria. Nei casi passati la responsabilità è stata spesso attribuita all’intelligence russa. Ad ora però non esistono ancora prove sul coinvolgimento di Mosca.

Cos’è la “Sindrome dell’Avana” e da cosa è causata

La sindrome dell’Avana è stata portata all’attenzione pubblica per la prima volta nel 2016 dopo che vi erano stati alcuni casi tra il personale diplomatico americano e canadese a L’Avana, Cuba. Da allora si pensa che la malattia abbia colpito circa 200 persone tra i funzionari e i loro famigliari in tutto il mondo. La sintomatologia include mal di testa, spossatezza, problemi di equilibrio e perdita di memoria, il che ha fatto pensare che chi ne è affetto abbia subito una sorta di lesione cerebrale. Tuttavia, non si sa ancora con certezza quale sia la causa del trauma. Gli esperti in passato hanno ricondotto l’origine della malattia a “energia a radiofrequenza pulsata”. Si è parlato anche molto di “armi a microonde”, la cui esposizione diretta ad alta frequenza potrebbe causare il malessere.

La polizia a Berlino ha inoltre dichiarato che sta indagando su un possibile “attacco con armi soniche”. È chiaro che non esiste ancora un consenso sulle cause della sindrome, tuttavia si propende a pensare che la sindrome sia dovuta ad attacchi indirizzati intenzionalmente.

Gli americani sospettano che i responsabili della sindrome siano i russi

Dopo i primi casi nel 2016, decine di persone che lavorano nelle ambasciate statunitensi hanno riportato sintomi riconducibili alla sindrome dell’Avana. Casi di questo tipo si sono riscontrati anche in Cina, Russia, Polonia, Georgia e Taiwan. Più recentemente, inoltre, impiegati dell’ambasciata americana a Vienna sembravano affetti dallo stesso malessere. In seguito ai nuovi casi in Germania, il direttore della CIA, William Burns, ha dichiarato che è “molto probabile” che i sintomi siano il risultato di un’azione intenzionale. Ha anche aggiunto che la Russia potrebbe esserne responsabile. Mosca, in risposta, ha negato qualsiasi tipo di coinvolgimento e l’ufficio stampa del Ministero degli Esteri russo ha definito le accuse parte di una narrazione falsa, che sarebbe stata architettata dalla “macchina propagandistica in funzione anti-russa”.

 

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Immagine di copertina: Sindrome dell’Avana all’ambasciata americana, screenshot preso da YouTube