Screenshot da youtube Ben Wagin

Ben Wagin, il “berlinese” che creò il Parlamento degli Alberi per ricordare il Muro

Il Parlamento degli Alberi: l’opera d’arte di Ben Wagin sulla Sprea per le vittime del Muro di Berlino offre una riflessione sul rapporto con la natura.

Immaginate di immergervi nel centro di Berlino. Siete davanti alla Porta di Brandeburgo e probabilmente non sapete che, a poca distanza, è presente un giardino molto particolare che merita l’accezione di sito storico. Proprio nel punto in cui un tempo passava il Muro, si trova infatti il Parlamento degli Alberi ideato da Ben Wagin nel 1990. Collocato sulla riva est della Sprea, il Parlamento degli Alberi sorge di fronte al Reichstag e fa parte del Band des Bundes. È possibile raggiungerlo partendo dallo Schiffbauerdamm e l’ingresso ai visitatori è gratuito previa prenotazione a ben@benwagin.de. Artista fuori dalle righe molto attivo nella difesa ambientale, Ben Wagin ha dedicato agli alberi tutta la propria vita fino al 28 luglio 2021, giorno in cui è venuto a mancare, lasciando un vuoto nella sua Berlino. Le sue opere esplorano in particolar modo il complesso rapporto tra natura ed essere umano, cercando risposte per una convivenza armoniosa tra le due sfere.

 

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Una vita dedicata all’arte e all’ambiente.

Nato nel 1930 a Jastrowie, in Polonia, Ben Wagin si trasferisce nel 1957 a Berlino Ovest. Qui inizia a frequentare la scuola di arte mentre lavora come assistente dello scultore Karl Hartung. Si deve a lui l’inaugurazione nel 1962 della Galerie S, dove di anno in anno si preoccupa personalmente di esporre celebri esempi d’arte contemporanea berlinese. Tra le sue opere principali sono da ricordare il Weltbaum I del 1975 presso la Siegmunds Hof e il Weltbaum II, realizzato invece nel 1985 alla S-Bahnhof di Savignyplatz. In seguito, nel 2005 dà vita al progetto Sonnenboten (letteralmente, “messaggeri del sole”), che ha visto  la realizzazione di 4 milioni di oasi di girasoli in tutta la Germania, con la collaborazione di scuole e comunità.

I Baumpaten: Ben Wagin, ovvero il “padrino degli alberi”.

È forse nel 1976, però, che Ben Wagin trova la sua strada e diventa leggenda. In questo anno fonda infatti il gruppo artistico dei Baumpaten, guadagnandosi il soprannome di “padrino degli alberi”. La sua esperienza come attivista era già iniziata nel 1967, quando aveva piantato il suo primo albero presso la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche. Da allora, insieme agli altri “padrini degli alberi”, Wagin ha piantato circa 50.000 alberi trasformando i siti storici della capitale in importanti luoghi di memoria e  riflessione sull’ambiente.

Il Parlamento degli Alberi di Ben Wagin da documentario youtube
Il Parlamento degli Alberi contro la Guerra e la Violenza, Screenshot da Youtube.

Il Parlamento degli Alberi: un omaggio all’Unità della Germania.

16 alberi a rappresentare i 16 stati federali della Germania unita. È questo il monumento con cui nel 1990 Ben Wagin ha voluto celebrare la riunificazione del Paese, dopo la caduta del muro avvenuta circa un anno prima. Intitolato dall’artista Parlamento degli Alberi contro la Violenza e la Guerra, il parco ricorda le vittime del Muro di Berlino, affinché nulla di simile torni a verificarsi in futuro. Su un cartello davanti al cancello si legge: “Il Parlamento degli Alberi non ha presidenti, né comitati, né partiti. Noti politici e molti altri sono stati qui e hanno pagato il loro rispetto a Ben Wagin, artista, padrino degli alberi e attivista ambientale. Ben Wagin ha piantato qui i primi alberi con il primo ministro nell’anno della Riunificazione…”.

Un messaggio di pace: per un’umanità unita nel rispetto della natura.

Dalla panchina al centro del giardino è possibile osservare le grandi lastre di granito che riportano i nomi di 258 caduti. Su ogni lastra Wagin ha scelto di indicare gli anni dal 1945 al 1989, con il numero corrispondente delle vittime. A fare da sfondo al giardino, un muro affrescato da Wagin stesso e da altri artisti, simbolo dell’antico Muro di Berlino. Ma i veri protagonisti del monumento sono proprio gli alberi. Castagni, ciliegi, pini, platani, querce, limoni e piante di Gingko popolano il sito dove, un tempo, hanno perso la vita quanti tentavano la fuga dall’est.  Su uno dei murales è presente un altro importante messaggio: “La fondazione di una casa comune europea deve essere un ambiente intatto”. È così che l’opera di Wagin diventa un anelito di pace e unità: tra esseri umani, certamente, ma anche tra umani e natura, due obiettivi che devono andare di pari passo per essere efficaci.

Leggi anche: Futura, come il Muro di Berlino nel 1979 ispirò la canzone di Lucio Dalla.

 

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In copertina: Screenshot da Youtube