2020, l’aria di Berlino è migliorata e la ragione principale non è il Covid, ma la Polonia

Gli effetti positivi della qualità dell’aria sono maggiori di quelli ottenuti durante il lockdown, grazie all’aria più pulita proveniente dalla Polonia

La qualità dell’aria a Berlino è migliorata. I dati positivi forniti dalle stazioni di monitoraggio dell’aria ci mostrano come, nell’ultimo anno, i livelli di inquinamento siano calati drasticamente. La Silbersteinstraße a Neukölln, ad esempio,  registra  il superamento dei livelli massimi di inquinamento da polveri sottili solo in 8 giorni nel 2020. Nel 2019 i giorni erano 11 mentre nel 2018 ben 27. Alla stazione Frankfurter Allee nel quartiere di Friedrichshain invece la soglia é stata superata solo in 6 giorni dell’anno. A Buch, Friedrichshagen e Wedding i limiti sono stati infranti solo una volta lo scorso anno. Dati estremamente positivi se si considera che il regolamento Ue pone un limite massimo di 35 giorni. I motivi però, sarebbero tutt’altro che legati allo stop causato dal lockdown. L’aria meno inquinata, infatti,  proviene dalla vicinissima Polonia.

L’impegno della Polonia contro l’inquinamento

La Polonia ha installalo sistemi per l’abbattimento delle emissioni nelle centrali elettriche e ha rimpiazzato le stufe a carbone con sistemi di riscaldamento a basso impatto ambientale. Piccoli cambiamenti che, uniti all’impegno continuo dei tedeschi degli anni passati (vedi l’abolizione dei veicoli ad emissione elevate di CO2 o la designazione della zona verde nel Ringbahn) hanno fatto crollare le emissioni. Il lockdown, che si pensava sarebbe stato la chiave di volta nella battaglia contro l’inquinamento dell’aria, nella realtà ha fatto scendere i dati solo nel breve periodo, tornando ai livelli  pre-lockdown con la riapertura. I livelli di ossido d’azoto, infatti, sono diminuiti solo del 5% dopo il lockdown, 2 millesimi di grammo per metro cubo d’aria.

Secondo Tilmann Heuser, direttore esecutivo del Bund für Umwelt und Naturschutz Deutschland (BUND), la riduzione dell’inquinamento da polveri sottili in Polonia è una cosa positiva «ma la sfida principale rimane quella di convincere la Polonia a rimpiazzare più velocemente il carbone con energie rinnovabili».

Gli obiettivi per un futuro migliore

Il freddo inverno di Berlino potrebbe rappresentare un ostacolo: l’uso di stufe a legna nei giorni più freddi, l’utilizzo delle auto, contribuirebbero all’eccessiva produzione di polveri sottili. Gli esperti affermano che gli attuali limiti di produzione delle polveri sottili, sebbene inferiori rispetto al passato, sono ancora insufficienti. Tali limiti, dicono gli scienziati, dovrebbero essere diminuiti e si dovrebbe stabilire una percentuale di emissioni da abbattere ogni anno. Un obiettivo raggiungibile solo con il passaggio definitivo alle energie sostenibili.  L’emergenza Covid rischia di portare via fondi  da investire nelle energie sostenibili, ha affermato Tilmann Heuser. Per bilanciare questa tendenza consiglia un maggior utilizzo di biciclette, mezzi comuni o lunghe passeggiate.

 

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