Germania, imbrattata la statua di Bismark. È accusato di colonialismo

Imbrattata la statua di Amburgo del Cancelliere Bismarck, figura di spicco del colonialismo europeo in Africa

La statua di Bismark situata nel quartiere Altona ad Amburgo è stata imbrattata di vernice rossa. Il memoriale è stato preso di mira dagli attivisti perché il Cancelliere è considerato razzista. Lo storico Ulrich Lappenküper difende Bismark dicendo che il suo non fu razzismo ma semplice calcolo politico. Tuttavia, non si può dimenticare la Conferenza di Berlino del 1884, fortemente voluta da Bismarck. In quell’occasione, gli Stati europei si spartirono intere aree dell’Africa come se si trattasse di territori del Risiko, senza curarsi degli interessi delle popolazioni locali ma solo dei propri interessi commerciali. L’imbrattamento e la rimozione delle statue raggiungono la Germania sull’onda lunga del movimento Black Lives Matter, esploso lo scorso maggio negli Stati Uniti dopo l’uccisione di George Floyd. In alcuni stati europei come Regno Unito, Belgio, Slovenia e Italia sono state prese di mira statue di schiavisti e personaggi legati alla colonizzazione e al massacro delle popolazioni europee.

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Immagine: Screenshot da Youtube

 

Lo storico Ulrich Lappenküper mette in guardia dal valutare i personaggi storici con le categorie di oggi

La statua è stata costruita dallo scultore Adolf Brütt nel 1898 ed è il più antico monumento di Bismark ad Amburgo. I lavori di ristrutturazione della statua sono iniziati subito dopo l’imbrattamento. Lo storico Lappenküper mette in guardia dal valutare i personaggi storici con le categorie morali di oggi. Va sottolineato come la rimozione dei monumenti non sia volta a dimenticare questi personaggi ma a rifiutarne la celebrazione acritica. In Italia si ricorderà l’imbrattamento della statua di Indro Montanelli, situata nei giardini pubblici di Milano lo scorso 13 giugno. Montanelli, celebre giornalista, vantava il suo matrimonio con una 12enne avvenuto durante la colonizzazione fascista. Nel 1969 in un programma televisivo egli si espresse con queste parole: “Aveva 12 anni, in Africa è così. L’avevo regolarmente sposata nel senso che l’avevo comprata dal padre. Mi portava la biancheria pulita”. Tali dichiarazioni hanno alimentato le accuse di razzismo, stupro e pedofilia. La sua statua era infatti già statta verniciata nel 2012, nel 2018 e nel 2019.

Le proteste contro il razzismo sono iniziate negli Stati Uniti dopo l’uccisione di George Floyd per poi diffondersi in Europa

Le proteste anti-razziste sono cominciate lo scorso 25 maggio dopo l’uccisione di George Floyd. Il movimento si scaglia contro il razzismo sistemico (o istituzionale), ovvero quella forma di discriminazione incorporata nella società e considerata normale. Il termine è stato coniato da Stokely Carmichael e Charles V. Hamilton nel libro Black Power: The Politics of Liberation. Il razzismo sistemico porta a discriminazioni in materia di giustizia penale, occupazione, alloggio, assistenza sanitaria, potere politico e istruzione. Il movimento si batte anche per una riduzione dei fondi alle forze dell’ordine in modo da ridurne l’impatto violento sulla società.

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