È necessario che la polizia riporti la nazionalità di chi delinque?
Si apre il dibattito sulla nazionalità dei sospettati
È necessario che la polizia riporti la nazionalità di chi delinque? In Germania si è aperto un dibattito tra le varie autorità dei Länd: serve a qualcosa comunicare pubblicamente da quale paese proviene un presunto criminale? Al momento, la polizia tende a comunicare l’etnia solo se serve a comprendere la natura del crimine. Se un turco e un curdo vengono arrestati per una rissa, può avere un senso evidenziare le differenze nazionali dei criminali. Ma se un turco ruba un’auto, la sua nazionalità non ha nessuna influenza sul crimine. Tuttavia non esistono regole precise. Anche per quanto riguarda la stampa non esistono direttive chiare ma solo linee guida. Secondo il Germany Press Council – una sorta di Ordine dei Giornalisti tedesco – la comunicazione della nazionalità di un sospettato o di un colpevole deve essere fondata su un “interesse pubblico” e quindi su ragionevoli motivi. La stampa tedesca è conscia di come questo tipo di informazioni possa aumentare i pregiudizi verso i migranti e maneggia con attenzione tali informazioni.
Le voci contrastanti dei vari Stati
Il Ministro dell’Interno della Renania Settentrionale-Vestfalia, Herbert Reul (CDU), ha dichiarato la scorsa estate che la polizia del suo stato deve sempre comunicare l’etnia di chi delinque. La Sassonia si comporta in modo simile. Ma non esiste una linea nazionale unitaria. Il Ministro dell’Interno della Bassa Sasssonia, Boris Pistorius (SPD), è di altro avviso: “La polizia non comunica nemmeno i vestiti, il colore dei capelli o la taglie dei sospetti, a meno che non sia rilevante nel contesto”. In piccole comunità i sospetti sarebbe anche più facili da identificare se la nazionalità è menzionata. Secondo Pistorius: “Questo può portare ad una stigmatizzazione prematura e persino a conseguenze peggiori”. Il Senatore degli Interni di Berlino, Andreas Geisel (SPD), ha anche detto: “Il crimine non ha nulla a che vedere con la tua provenienza. Ciò ha senso solo se la tua nazionalit è essenziale per capire il crimine.”
L’ombra dell’AFD
A Dicembre, tutti i ministri degli Interni si sono riuniti a Lübeck per cercare una direttiva comune ma la situazione è complessa: undici regioni sono contro la censura, altre cinque a favore. Una delle maggiori preoccupazioni riguarda il partito di estrema destra AFD e la possibilità di avvantaggiarlo. In un periodo in cui la Germania accoglie nuovi migranti, non sembra conveniente a livello elettorale passare per i censori della verità. Ma, al tempo stesso, associare i crimini a specifiche etnie (senza spiegare le ragioni più profonde) fa solo il gioco della destra sovranista. La questione è spinosa e sicuramente ne sentiremo parlare ancora in Germania. Ricordiamoci però che nessun italiano, turco, rumeno o siriano delinque perché nato in quel paese ma per le difficili condizioni in cui si ritrova.
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Immagine di copertina: CC0 on Pixabay