Come le case di riposo in Germania continueranno a render possibili le visite di parenti e amici.
In Germania le case di riposo faranno sì che l’accesso ai visitatori sia permesso anche durante un’ipotetica seconda ondata di Covid-19
La prima ondata di Covid-19 ha colto tutti alla sprovvista. Durante le prime settimane di allarme tutti i paesi del mondo avevano esaurito le loro scorte di mascherine, gel disinfettante e guanti. Ci trovavamo, inoltre, davanti a un virus del tutto sconosciuto con il quale non avevamo mai avuto a che fare. Durante questi mesi, la situazione è cambiata e ci permette adesso di reagire in modo diverso. Oggi abbiamo informazioni, medicamenti e strumenti che all’inizio del 2020 non avevamo. È questa la conclusione di numerose case di riposo tedesche che hanno deciso di non bloccare l’accesso ai visitatori nell’ipotesi di una seconda ondata di coronavirus.
Le case di riposo durante la seconda ondata: una situazione delicata.
Durante la prima ondata si cercava di ridurre al minimo i contatti tra ambienti diversi e la circolazione della gente, potenziale veicolo di trasmissione del virus. Le case di riposo, in questo, avevano avuto un ruolo non indifferente. Ricordiamo che in Italia molte case di riposo sono state alla base della nascita di numerosi focolai di Covid-19. C’è da considerare, inoltre, che si tratta di ambienti parzialmente aperti all’esterno dove il personale che si reca lì per lavorare ha un contatto quotidiano anche con le rispettive famiglie. Tutto ciò senza tenere in conto che la già fragile salute dei residenti in queste strutture rende la situazione ancora più delicata. Durante il primo lockdown questa problematica ha visto come protagonisti molti anziani rimasti in solitudine, senza poter vedere i loro cari nemmeno in casi estremi. Ciò ha spesso portato a un peggioramento delle condizioni di salute già precarie.
Un nuovo test: in soli 20 minuti sarà possibile avere il risultato.
“Stiamo ricevendo tantissime chiamate”, afferma il gestore di una casa di riposo a Monaco. Spiega che la gente vuole sapere se sarà possibile far visita ai loro cari nonostante l’impennata dei contagi di Covid sul territorio nazionale. La BPA (Federazione Tedesca delle Case di Cura Private) ha citato la scarsità di risorse all’inizio dell’anno, facendo riferimento alla situazione critica. Ha poi continuato dicendo che stavolta disponiamo di migliori strumenti, come il test per gli anticorpi da Covid-19 che da il risultato in circa 20 minuti. Ciò permetterebbe agli ospiti delle case di riposo di rimanere protetti dai visitatori. È così dunque che in un’Europa invasa dalla seconda ondata di Covid-19, ci si riesce a organizzare al meglio, forse anche per proteggere i più vulnerabili. Questo ovviamente non esonera dai pericoli: in una località con un alto numero di contagi si potrebbe arrivare a creare un focolaio all’interno della struttura stessa.
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Immagine di copertina: Pixabay – Licenza di Pixabay.