Berlino, 33 anni dopo il processo dell’omicidio di una donna a Neukölln
Un cold case che forse vedrà la sua fine dopo più di tre decenni
Il cadavere di Annegret W. venne trovato il 18 settembre del 1987 nel suo appartamento in Innenstraße, nel quartiere di Neukölln. La donna era stata prima strangolata con un maglione bianco e poi accoltellata al collo. Testimone dell’omicidio fu il figlio della donna, che all’epoca aveva due anni, che rimosse il coltello dal collo della madre e lo gettò nel lavandino. All’epoca, a causa delle scarse tecnologie a disposizione della polizia, gli investigatori non riuscirono a trovare un colpevole. Finito nei cold case, il caso venne riaperto quando si poterono analizzare le tracce di DNA ritrovate sul maglione e sul coltello usati per uccidere la donna. Dopo un primo processo nel 2018, finito con l’assoluzione dell’unico sospettato, l’8 settembre del 2020 il Tribunale ha riaperto di nuovo il caso.
Molti anni dopo venne trovato un presunto colpevole
L’analisi delle tracce di DNA riuscì a indirizzare gli investigatori verso un presunto colpevole: Klaus R. L’uomo era presente nei database della polizia già dal 1980, accusato di molestie sessuali e rapina. Klaus R. venne arrestato nel novembre del 2018 ma si dichiarò innocente. Di diverso avviso il tribunale, che, 10 mesi dopo, lo condannò all’ergastolo per l’omicidio di Annegret W. I legali dell’uomo ricorsero in appello alla Corte Federale della Germania i cui giudici ribaltarono la sentenza e dichiararono Klaus R. innocente, facendogli trascorrere solo 633 giorni in prigione.
La riapertura del caso
Il processo è stato riaperto l’8 settembre 2020 a Berlino. Nella sentenza di appello del primo processo gli accusatori non erano riusciti a dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio che le tracce di DNA di Klaus R. sul maglione di Annagret W. fossero effettivamente ricollegabili all’omicidio. I due, infatti, si conoscevano e si erano incontrati più volte, andando anche a letto insieme. Ma oggi, dopo ulteriori analisi, sono state scoperte nuove prove che incastrerebbero Klaus R. In aula era anche presente Christian Kruse, il figlio della donna che oggi ha 35 anni. Egli non ricorda niente del tragico evento di cui è stato testimone e, secondo la Berliner Zeitung, avrebbe dichiarato di dover convivere a vita con il nuovo verdetto, qualsiasi esso sia. Rimane da aspettare la fine di settembre, data in cui la Corte pronuncerà la nuova sentenza dopo 33 anni dall’omicidio di Annegret.
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Immagine di copertina: Pixabay CC0