Al Berghain con la maglia della Corona, la provocazione dell’influencer Caroline Calloway

La chiacchierata influencer ne ha combinata un’altra delle sue e stavolta centra il tempio della techno berlinese

Caroline Calloway, giovane influencer che ha fatto parlare di sé per tutto il 2019, ne ha combinata un’altra delle sue, questa volta a Berlino. Come riporta Dazed & Confused, nei giorni della diffusione del virus, l’influencer da quasi un milione di follower si trovava in città, al Berghain, con una discutibile t-shirt con il logo della nota birra Corona, che ha lo stesso nome dell’arcinoto virus. La sua fotografia è diventata virale su Instagram e Twitter perché è stata scattata proprio a ridosso della chiusura del club berlinese, dovuta al diffondersi del contagio. La t-shirt è una collaborazione tra la ventisettenne il designer huebyknarlei e sarà apparentemente in vendita a partire da Aprile, chissà che non sia il segreto per superare Sven all’entrata del Berghain. Calloway ha twittato dal vivo durante la sua nottata nel locale, e dopo aver apparentemente assunto dell’ecstasy: «Se muoio qui al Berghain almeno lasciate che sulla mia lapide ci sia scritto: “è morta facendo ciò che amava fare: twittare”». La Calloway è riuscita a tornare negli USA nonostante il caos alle frontiere, e si è impegnata a ritwittare sulla sua visita a Berghain, incluso «Caroline Calloway che fa chiudere il Berghain è la cosa più grande accaduta in Germania dalla caduta del muro di Berlino». Gli americani come sempre non mancano di ego.

La storia di Caroline Calloway

Caroline Calloway, 27 anni e quasi un milione di follower, un problema di bipolarismo e una passione per la storia dell’arte, ha raggiunto la fama negli USA in seguito a uno dei primi scandali dell’era Instagram. La pubblicazione di un articolo uscito lo scorso 10 settembre su The Cut e scritto dalla sua ex amica e ghost writer Natalie Beach – quella cioè che le scriveva le didascalie per il profilo e l’aiutava con la stesura del memoir che aveva in cantiere – ha acceso i riflettori della grande stampa sulla giovane. Il New Yorker ne ha fatto un profilo lo scorso Novembre su quella che è una personalità controversa e, a suo modo, emblematica dei tempi che viviamo. Nel 2015, ha venduto un libro per un anticipo di 375.000 dollari e non ha, o almeno non ha ancora consegnato quel libro. L’ex amica Natalia Beach ha lavorato per anni come editrice, secondo il suo recente saggio, su quel libro. Nel saggio ha anche detto che la Calloway ha restituito finora 100.000 dollari dell’anticipo. Inoltre ha anche deciso di condurre un “tour nazionale di workshop creativi” che però non ha mai effettivamente effettuato. Sono in molti ad accusare Caroline Calloway di essere una truffatrice – in gergo una ‘scammer’ – e di aver illuso il suo pubblico con false promesse. La ragazza ha però replicato alle accuse, mosse soprattutto dall’ex collaboratrice, spiegando di soffrire di un disturbo bipolare che le impedisce di condurre una vita equilibrata e di rispettare le deadline. Il confine tra vero e falso ai nostri giorni è sempre più sottile e la Calloway lo attraversa senza problemi apparentemente. Solo il tempo ci dirà se effettivamente la giovane influencer ha qualche progetto in cantiere o se tutto si ferma al suo profilo Instagram.

 

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Immagine di copertina: Instagram